(Adnkronos) – Mi sono limitata a porre dei temi, non era mia intenzione attaccare Giuseppe Conte nella sua persona e non ho insidiato la sua leadership, cosa a cui non sono interessata… Questo, apprende l'Adnkronos, il senso del ragionamento che l'ex sindaca di Roma Virginia Raggi avrebbe espresso in colloqui con persone a lei vicine negli ultimi giorni, dopo la bufera che ha scosso i vertici del Movimento 5 Stelle. La consigliera capitolina, che siede nel Comitato di garanzia pentastellato, ha incontrato Beppe Grillo in occasione dell'ultima trasferta a Roma del garante M5S. E in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera il 17 giugno ha invocato un "ritorno alle origini" del Movimento, lamentando come la creatura fondata da Grillo e Casaleggio si sia "chiusa in se stessa". Raggi ha inoltre ribadito che gli "schemi destra-sinistra fanno parte del passato", un punto su cui lo stesso Grillo è tornato a insistere nell'auto-intervista pubblicata sul suo blog: "Parlare di sinistra e destra è come parlare di ghibellini e guelfi", le parole dell''Elevato'. La linea del garante stride, però, con la convita collocazione del M5S di Conte nel campo progressista, peraltro ribadita dal leader nel corso della manifestazione in Piazza Santi Apostoli al fianco del Pd e delle altre forze di opposizione del centrosinistra. Intanto non passano inosservate le 'mosse' di Alessandro Di Battista, ex parlamentare grillino molto vicino a Raggi e considerato ancora un punto di riferimento dalla galassia pentastellata 'dura e pura'. Venerdì 28 giugno 'Dibba' consegnerà in Senato le firme raccolte per la legge che chiede il riconoscimento dello Stato di Palestina: l'appuntamento alle 13.00 in Piazza delle Cinque Lune. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)