Pubblicato il: 04/06/2020 alle 11:45
Nessuna illegittimità nei provvedimenti che nel marzo dello scorso anno portarono allo scioglimento del Comune di San Cataldo per presunte ingerenze da parte della criminalità nella gestione dell’Ente. L’ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha respinto un ricorso proposto dall’ex sindaco Giampiero Modaffari e dagli ex Consiglieri comunali.
I presupposti del contenzioso trovavano origine nel decreto con il quale il Presidente della Repubblica ha disposto lo scioglimento dell’ex amministrazione del centro nisseno eletta in seguito a ballottaggio l’8-9 giugno 2014, e in tutti gli atti correlati, tra cui la proposta del Ministro dell’Interno, la relazione prefettizia e la relazione della Commissione di accesso.
Secondo i giudici amministrativi «il provvedimento dissolutorio è stato adottato sulla base della valutazione complessiva dei fatti accertati in sede istruttoria; nella relazione ministeriale, infatti, il materiale istruttorio è stato esaminato e valutato nel contesto complessivo di tutti gli elementi rilevati, sicché la confutazione dei singoli elementi acquisiti, come proposta dai ricorrenti attraverso una lettura parcellizzata del materiale di riferimento, non è in grado di incidere sulla logicità e ragionevolezza della valutazione complessiva che sta alla base del provvedimento di scioglimento impugnato.