Pubblicato il: 12/05/2021 alle 12:16
Sequestrati i beni di un esponente della Stidda che era stato fatto condannare da Rosario Livatino. I sigilli sono scattati per immobili e conti correnti per 400 mila euro dei fratelli Antonio e Giuseppe Maira, di 65 e 71 anni. Si tratta di immobili situati a Canicattì e Caltanissetta e depositi bancari. Dei due fratelli, Antonio è stato personaggio di primo piano nel panorama criminale della provincia agrigentina, in quanto contiguo già negli anni '80 alla Stidda, subendo diverse condanne, tra cui quella più pesante inflittagli con la pubblica accusa sostenuta dall’allora giovane magistrato Rosario Livatino, proclamato Beato la scorsa domenica.
L'operazione è stata condotta da personale della Divisione Polizia Anticrimine, Sezione Misure di Prevenzione patrimoniali della questura di Agrigento, Secondo i vari collaboratori di giustizia, il magistrato fu ucciso proprio perchè a causa delle pesanti condanne ad affiliati della Stidda, tra cui Antonio Maira, condannato anche per traffico di droga e armi, nel 1986, a 22 anni e sei mesi, poi ridotti in appello a 17 anni e sei mesi: la condanna più elevata che scontò fino al 2004.(Gds,it)