Pubblicato il: 17/09/2014 alle 10:50
«Al momento delle ispezioni sulle macchinette Matteo Allegro chiamava il padre ed entrambi si adoperavano con esponenti delle forze dell’ordine per ammorbidire i controlli». Èuno dei passaggi della prima parte di quella che, alla prossima udienza, sarà la corposa deposizione di un teste ritenuto chiave, un ispettore della sezione criminalità organizzata della Squadra mobile di Caltanissetta che ha curato le indagini legate alla maxi inchiesta su un presunto giro di truffe allo Stato con videogame. Dossier che vede ora alla sbarra, in tribunale (presieduto da Antonio Napoli), 48 imputati accusati, a vario titolo, di concorso esterno in associazione mafiosa, illecita concorrenza, riciclaggio, concussione, corruzione, favoreggiamento, frode informatica e peculato.
Anima dell’inchiesta è ritenuto Matteo Allegro, ribattezzato il ”re delle slot”, che è già stato condannato con il rito abbreviato ad oltre dodici anni di reclusione.
«Èdal 7 maggio del 2010 che iniziammo ad indagare sulla famiglia Allegro – ha spiegato l'investigatore in aula – e le indagini stesse nacquero dalla dichiarazioni dei pentiti». A cominciare da Pietro Riggio, Carmelo Barbieri, Carlo Alberto Ferrauto, Agesilao Mirisola ed Elia Di Gati. «Matteo Allegro – ha proseguito il teste – era molto attivo e aveva contatti con tantissime persone. Lo coadiuvava Marco Angotti che aveva potere decisionale quando non c’era Matteo. Mentre il padre di quest’ultimo dava consigli al figlio soprattutto per i movimenti in banca». Poi ha aggiunto che «Luigi Allegro (fratello di Matteo ndr) aveva un ruolo marginale ma sapeva che le macchinette erano taroccate, perché lui se ne occupava sotto il piano tecnico e scaricava gli incassi delle slot nei bar». Lo stesso ispettore di polizia ha aggiunto che «nel 2004, durante intercettazioni raccolte nel circolo ricreativo di Foglietto, questi e Angotti commentavano l’interesse di Cosa nostra per l’affare delle macchinette». Quanto ad Angotti «ne parlavano i pentiti per i suoi trascorsi». Poi la deposizione dell’ispettore di Polizia è stata interrotta e proseguirà, più corposamente, a fine mese.