Pubblicato il: 16/01/2024 alle 20:38
A quasi un anno dallo stupro di gruppo avvenuto a Milano lo scorso 21 marzo ai danni di una giovane manager di 32 anni, uno dei tre imputati è stato condannato a 3 anni e 7 mesi di reclusione con rito abbreviato. Gli altri due sono stati rinviati a giudizio. Si chiude così l'udienza davanti al gup di Milano a carico dei tre giovani, tra i 23 e i 27 anni, che si presume abbiano abusato sessualmente della donna nella cantina del locale sui Navigli di cui due dei giovani sono titolari.
Per il pubblico ministero i tre avrebbero approfittato delle condizioni di stordimento, dovute all'alcol, della giovane tali da non consentirle nemmeno, la mattina dopo, di ricordare quanto era accaduto. Il gup ha condannato il 23enne, amico dei due titolari del locale, per violenza sessuale di gruppo, mentre lo ha assolto per assenza di dolo dalle altre due imputazioni, l'uso indebito della carta di credito della donna e revenge porn, reato che gli veniva contestato in relazione ad alcuni video realizzati quella notte. I due titolari, invece, sono stati rinviati a giudizio per violenza sessuale di gruppo e uso indebito della carta di credito. La prima udienza è fissata per il prossimo 9 aprile.
Nel condannare il 23enne, il giudice ha spiegato che la manager quella notte era molto ubriaca e stava male. Nella decisione – le motivazioni contestuali sono di 35 pagine –, infatti, si sottolinea come anche se la 31enne avesse avuto un atteggiamento seduttivo nelle ore precedenti lo stupro di gruppo, era poi completamente ubriaca e quindi non in condizione di prestare il suo consenso. Per la Procura, la sentenza di oggi rappresenta un principio di civiltà. I legali dei tre giovani sostengono la tesi che la giovane fosse consapevole e consenziente.