Pubblicato il: 23/01/2014 alle 09:48
L’abitudine di consumare pasti fuori casa e l’incremento degli innovativi cibi “light” sono solo alcuni dei comportamenti non corretti che ci impone il “ il moderno ambiente alimentare”.
Il consumatore, però, il più delle volte non sa che l’elevata energia di alcuni alimenti è data dalla presenza di grassi e/o zuccheri aggiunti che avranno sicuramente, importanti prerogative tecnologiche, ma che da un punto di vista nutrizionale hanno uno scarso o nullo valore nutritivo. Si introducono più calorie.
Fermiamoci un attimo a pensare a come siano cambiate le cose anche nelle scuole: distributori automatici che forniscono snack, pizzette, arancini all’ora della ricreazione e che favoriscono l’insorgere di abitudini alimentari errate contribuendo allo sviluppo dell’obesità tra gli studenti. Basterebbe introdurre nelle scuole opportune politiche educative promuovendo una sana alimentazione e modelli di attività fisica salutari ( perché non la frutta nel distributore?).
Anche i luoghi di lavoro posso portare ad un cambiamento dello stile di vita portando ad un aumento ponderale, dovuto magari ad una riduzione dell’attività fisica quotidiana ed alla scarsa qualità dei pasti disponibili presso le mense o i self-service degli uffici.
E se cambiassimo il nostro stile alimentare?
Più che pensare ai rimedi, dunque, è la prevenzione la strategia più efficace da mettere in campo.
Un adeguato percorso di educazione alimentare, soprattutto tra i più piccoli, e il rispetto di una dieta di tipo mediterraneo possono ridurre l’insorgenza di nuovi casi di obesità e di tutte le malattie a essa correlate.
E’ importante dunque, leggere sulle confezioni degli alimenti le etichette nutrizionali controllando in particolare la composizione dei micronutrienti, la presenza dell’impiego di additivi, anche se talvolta risultano poco chiare e ingannevoli.
Un’ etichettatura capace di fornire un’adeguata spiegazione sui profili nutrizionali appropriati, costituirebbe uno strumento destinato alla tutela del consumatore, che consente a quest’ultimo di effettuare scelte oculate e che attribuisce trasparenza al commercio. E’ consigliabile fare una spesa mirata, non lasciandosi sedurre dal cibo che ci circonda e valutare sempre alimenti sani e biologici, oramai dimenticati dai giovani, e quindi ridurre il più possibile cibi conservati, poiché un uso frequente di cibi contenenti additivi con il tempo può recare effetti nocivi all’organismo.
Diminuire i grassi alimentari e pertanto condurre una dieta con ridotta densità energetica facilita un decremento ponderale. Ridurre il consumo di sale, che lo ritroviamo in tutti i prodotti da forno e insaccati e magari evitare di metterne di meno in tutto quello che si cucina.
Portiamo sulle nostre tavole cibi ricchi di fibre solubili e fibre insolubili che aiutano a prevenire molte malattie dell’apparato digerente, agevolando il transito intestinale, diminuiscono l’assorbimento del glucosio, di colesterolo producendo un’utile azione metabolica. Importante quindi il consumo di legumi, orzo, frutta secca, cereali e derivati, patate, pane e pasta integrale e noci, ricchi di fibra solubile e di ceci, fagioli, carciofi,cavoli di bruxelles, fave, radicchio rosso, melanzane, piselli, castagne, carote e cereali integrali, ricchi di fibra insolubile.
Divertiamoci a creare meravigliosi piatti ricchi di omega 3 contenuti nel pesce bianco e azzurro, non dimentichiamo di consumare più frutta al giorno perché ricca di vitamine e antiossidanti capaci di combattere questi brutti radicali liberi e ritardare l’invecchiamento cellulare.
Ridurre la sedentarietà, camminiamo più a lungo e aumentiamo il nostro livello di attività fisica, magari dimentichiamo che esista l’ascensore o parcheggiamo la macchina distante dal luogo da raggiungere! Tutte iniziative che potrebbero essere necessarie a contrastare obesità e sovrappeso migliorando senza dubbio il nostro stato di salute, perché non dimentichiamo : “noi siamo quello che mangiamo”.
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