Pubblicato il: 30/01/2014 alle 09:28
Nicosia ad un incontro dei Radicali
In Italia si sta infiammando il dibattito politico sulla liberalizzazione della marijuana e ovviamente s'è aperto un varco tra proibizionisti e antiproibizionisti. Con i primi convinti che occorre non indietreggiare nella lotta alla droga e che anzi l'incentivo giuridico alla cosiddetta “erba libera” sarebbe un vantaggio per i narcotrafficanti e piccoli spacciatori, mentre i secondi sono del parere che invece va radicalmente cambiata la legge sugli stupefacenti, in particolare le norme di contrasto alla coltivazione e all'uso di marijuana.
Sulla tematica, la redazione di Seguonews ha voluto interpellare il parere di un esperto. Sì perchè la storia del nisseno Giuseppe Nicosia, una laurea in Scienze naturali alle spalle, ha conosciuto una evoluzione da quando, per la prima volta in vita sua, ha trascorso un po' di tempo le quattro mura di una cella per avere coltivato marijuana nella sua abitazione di campagna. Una vera e grande piantagione che, possiamo dirlo, ha rappresentato la svolta della sua vita. Infatti da quell'esperienza carceraria è nato un bellissimo libro scritto da Nicosia intitolato “Leone bianco, leone nero” che non è solo il giornaliero diario di bordo di un detenuto, ma racconta le sofferenze, i disagi, i problemi ma anche le piccole felicità quotidiane del popolo dei carcerati, di quelli che hanno sbagliato. Da allora è nata la sua esperienza nei Radicali Italiani, il suo impegno politico, ma anche una carriera professionale. Va premesso che fin da principio Nicosia ha sempre detto di non aver mai spacciato marijuana, ma soltanto di averla prodotta per fumarla. La redazione di Seguonews ha voluto raccogliere la sua testimonianza, ed è pronta ad ospitare anche pareri contrari sull'argomento.
Beppe Grillo e Nicosia durante una cena a base di alimenti di canapaValerio Martines, giornalista nisseno che scrisse di me quando nel 2008 fui arrestato, oggi chiede la mia opinione sulla possibile fine del proibizionismo, ed esprime curiosità sulla mia carriera post-carcere.
Dopo il mio arresto per la coltivazione di piante di canapa, non ho mai smesso di lottare al fine di cambiare una legge illogica, liberticida e criminale. Il mio libro “Leone bianco – Leone nero”- analisi delle varie problematiche legate al carcere attraverso il racconto della mia esperienza personale – riconosciuto come un importante denuncia al sistema carcerario italiano, è stato il mezzo per riscattare la mia immagine, dopo essere stato reputato come un “criminale”. Oggi, da molti, sono considerato tra i principali esperti di canapa in Italia. Sono il responsabile alle produzioni di Sicilcanapa, la prima azienda siciliana che commercializza olio, farina, semi di canapa e derivati di questi: cibi sani e dalle mille proprietà salutistiche. Inoltre mi batto per la semplificazione dell'iter che permette l'accesso alla cannabis per uso terapeutico e, a tal proposito, insieme ad un ragazzo affetto da sclerosi multipla ed ad un medico nisseno, abbiamo fondato l'Associazione CannabiS Cura Sicilia, che al più presto verrà ufficialmente presentata all'ARS, dove abbiamo già depositato un disegno di legge a firma degli onorevoli del M5S, per applicare concretamente quello che, in Italia, è già legge dal 2007, ossia l'utilizzo della marijuana per curarsi.
Tra le decine di iniziative antiproibizioniste, l'ultima è stata l'audizione tenuta in Commissione Giustizia, alla Camera dei Deputati. Invitato ufficiale dagli onorevoli Bernini e Ferraresi, in data 12 dicembre 2013, ho spiegato ai membri della Commissione quali sono state le vere cause che hanno portato alla demonizzazione di questa pianta, evidenziando che nulla c’entrano con la tutela della salute pubblica. Ho portato all’attenzione degli onorevoli prove inconfutabili in merito a diversi aspetti tra i quali la totale assenza di principi psicoattivi nei semi, l’inesistenza di piante di canapa che producono infiorescenze al 50% di THC e il fatto che la cannabis è tra le sostanze meno tossiche al mondo, avendo una dose letale letteralmente inassimilabile. Tra le slide mostrate ai vari onorevoli presenti, hanno avuto particolare effetto quelle che hanno chiarito la differenza tra una cannabis al 12% di THC ed una al 24%, seguite dalla slide col la foto della piccola Mykayla, affetta da Leucemia, che nell’Oregon si cura grazie all’ Hemp Oil (Olio di Cannabis ad elevato contenuto di cannabinoidi).
Insomma, da detenuto a relatore in grandi commissioni che chiedono chiarimenti per decidere cosa cambiare dell'attuale legge sugli stupefacenti.
A livello mondiale, assistiamo ad eventi inimmaginabili fino a pochi mesi fa: negli USA, dove nacque il proibizionismo della cannabis, oltre a Colorado e Washington , anche Oregon, Arizona e Michigan si preparano alla legalizzazione della marijuana anche per uso ricreativo, mentre sono 19 gli Stati Americani ad averla legalizzata per uso terapeutico. In Uruguay la cannabis sarà regolamentata dallo stato: dalla produzione, alla vendita.
Risparmio gli approfondimenti sulla situazione Europea dove, molti Stati, hanno deciso di attuare delle politiche di tolleranza che si stanno dimostrando molto più efficaci del nostro abietto proibizionismo.
In Italia, anche se i media ne parlano poco o nulla, ci sono ben 5 proposte di legge che prevedono la legalizzazione della cannabis: 3 sono state depositate alla Camera e sono rispettivamente del PD a firma degli On. Gozi e Giachetti, di SEL a firma dell'On. Farina; e del M5S a firma degli On. Ferraresi e Bernini.
Al Senato invece abbiamo una proposta di legge del PD, a firma del Sen. Mangoni; e una del M5S a firma del Sen. Airola.
Tutte prevedono la rimozione della cannabis dalla Tab.I delle sostanze stupefacenti e la libertà, da parte dei cittadini, di coltivare delle piante di canapa e detenere marijuana e derivati per uso personale.
Penso che, finalmente, siamo giunti ad una svolta. E' indispensabile rivedere certe leggi al fine di adottare una reale politica di riduzione del danno dato che, l'attuale repressione, ci ha ugualmente fatto raggiungere il record di primi consumatori di cannabis in Europa (dati: Osservatorio Europeo delle droghe e delle tossicodipendenze – EMCDDA).
Chiunque volesse scambiare informazioni e opinioni con Giuseppe Nicosia, può contattarlo alla giuseppe.nicosia@live.com