Pubblicato il: 12/07/2013 alle 10:55
Dopo un anno intenso di studi, lezioni e stage, si è svolta la prova finale del Master Universitario di II Livello in Criminologia avviato nel Consorzio Universitario di Caltanissetta in collaborazione con l’Università di Catania.
A conclusione del Master, gli allievi hanno sostenuto un esame, attraverso la discussione di un project work. A completamento del corso degli studi, sulla base dei risultati degli esami e della prova finale, è stato conferito il titolo e la pergamena ai futuri criminologi.
Il Master in Criminologia è organizzato dal coordinatore scientifico professore Salvatore Aleo e dal Comitato di gestione si è posto come obiettivo la formazione di professionisti nell’analisi delle forme di devianza che sfociano in condotte penalmente rilevanti, allo scopo di comprendere le ragioni che sono alla base del comportamento criminale, sia allo scopo di individuare opportuni rimedi per favorire il percorso di risocializzazione di coloro che sono sottoposti a pena detentiva.
Tra i partecipanti laureati in giurisprudenza, relazioni internazionali, scienze della politica e dei servizi sociali, sociologia, programmazione e gestione dei servizi educativi e formativi, scienze pedagogiche, psicologia.
Una delle partecipanti, Serena Caracausi (nella foto), che si occupa di assistenza legale in ambito penale, afferma che “l'evento costituisce un contributo operativo concreto nel tentativo di rilanciare l'Università a Caltanissetta, sia per l'indotto economico che crea, sia per i posti di lavoro che può fornire, sia per il risparmio economico che ne deriva per le famiglie degli studenti della provincia”. Il master è articolato in 1500 ore complessive, ripartite in 900 ore di formazione, tra cui 450 ore di didattica frontale, 450 ore di stage, e 600 ore di studio personale, suddiviso in 8 Moduli formativi, comprendente ciascuno sia lezioni teoriche sia svolgimento di esercitazioni durante le sessioni di laboratorio, è volto a fornire una adeguata risposta culturale e scientifica alla crescente domanda di professionalità e competenza proveniente dal mondo giuridico, sociale e dei servizi nel campo della sicurezza, della prevenzione e del trattamento dei fenomeni devianti.
Caracausi racconta la sua esperienza formativa: “Abbiamo affrontato e approfondito gli insegnamenti di natura criminologica, giuridica, psicologica, psicopatologica, psichiatrico forense, medico legale, sociologica, statistica e gestionale, grazie all’esperienza ultraventennale maturata dai diversi docenti, che hanno favorito una solida preparazione teorica e pratica in campo criminologico, psichiatrico forense ed investigativo. Di fondamentale importanza è stato anche affrontare e approfondire competenze su temi rilevanti come l’associazione per delinquere; l’associazione di tipo mafioso; il fenomeno dello stalking, la violenza sessuale, atti sessuali con minorenne, corruzione di minorenne, violenza sessuale di gruppo. I delitti in materia di pedopornografia, prostituzione minorile, pornografia minorile; detenzione di materiale pornografico; pornografia virtuale; iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile, ma anche il fenomeno del bullismo. Argomenti che ci hanno fornito un quadro sulle forme criminali più rilevanti e più innovative della realtà attuale. Nello svolgimento dell’attività legale penale – aggiunge Serena Caracausi – le competenze acquisite, mi portano ad avere una visione complessiva ed integrata dell’evento criminoso, dell’evoluzione delle forme di criminalità in Sicilia e di contrasto della stessa degli autori di reato, una specifica preparazione da un lato, sulla criminologia, sulla nascita di questa disciplina e sul ruolo della vittima nella realizzazione del reato, soprattutto in considerazione del ruolo che il criminologo può svolgere nella fase delle indagini preliminari, attraverso la raccolta di testimonianza, perizie ed accertamenti sulla personalità, perché è necessario predisporne il contesto, prepararsi sul caso, conoscere il soggetto con cui ci si appresta a parlare, nel frattempo, sviluppare tutte le tecniche psicologiche e dialettiche tendenti all’emersione di verità o evidenzianti il falso. Sono certa che le indagini in campo difensivo nei processi penali, contribuiscono, di fatto, a dare vita ad un’equa difesa ed all’acquisizione di prove nella ricerca della verità”.
Serena Caracausi ha affrontato durante lo stage le problematiche e l’importanza di studiare il contesto carcerario a Caltanissetta, soprattutto quando i ristretti sono soggetti minori di età, quindi bisognosi di una protezione maggiore sia da parte dello Stato che da parte di tutti coloro con cui entrano in interazione. E alla fine di questo percorso formativo ha elaborato la sua tesi su “Il trattamento penitenziario del Minorenne”.