Pubblicato il: 23/03/2023 alle 16:16
Quando è tornata in Italia nel luglio del 2020, dopo un periodo trascorso in Senegal (e impossibilitata a spostarsi anche a causa della pandemia), ha scoperto che la cerimonia alla quale aveva partecipato il 7 febbraio dello stesso anno in una moschea della regione di Sindia era un matrimonio. Un rito che la univa a un 42enne del posto. Così la donna, 65 anni, italiana e residente in provincia di Pavia, si è rivolta al Tribunale di Pavia. Tre anni dopo la seconda sezione civile ha disposto l'annullamento delle nozze.
La donna ha spiegato ai giudici di aver creduto di aver preso parte a una festa, con cibo, musica e balli. In realtà ha poi appreso, con sorpresa, che l'evento era stato trascritto. Era sposata a tutti gli effetti. Il Tribunale di Pavia ha annullato il matrimonio per «incapacità naturale al momento della celebrazione». In pratica i giudici hanno stabilito che in quel momento la 65enne non era in condizioni psicofisiche tali da rendersi conto di quanto stava facendo, anche a causa di un pregresso disturbo della personalità aggravato dai mesi di lockdown trascorsi in Senegal.
Parlando con il consulente del giudice, la donna ha spiegato di aver accettato la proposta di sposarsi con l'uomo, con cui aveva una relazione, perché era convinta che si trattasse solo di una festa, di folklore, di un evento privo di qualsiasi valore legale. La 65enne ha descritto i mesi successivi alla cerimonia come «un incubo»: un periodo trascorso in una baracca isolata, priva di acqua e luce, insieme all'uomo che aveva sposato senza saperlo.
Dopo aver più volte cercato inutilmente di prenotare un aereo per l'Italia, finalmente nel luglio del 2020 è riuscita a tornare a casa. Una volta rientrata in provincia di Pavia ha scoperto di essere sposata: quella festa era un matrimonio, registrato negli uffici di stato civile del suo Comune. A quel punto ha presentato ricorso al Tribunale di Pavia che, tre anni dopo, le ha dato ragione. Lo "sposo", di 42 anni, ha sostenuto al contrario e più volte che la "consorte" era consapevole del matrimonio che stava contraendo. Nel 2021 la 65enne è tornata in Senegal, ma questa volta non più come ospite dell'ex "marito".