Pubblicato il: 12/05/2020 alle 08:35
Maxi operazione questa notte contro la mafia. Un blitz con pochi precedenti tra Palermo e Milano, che ha portato a 91 ordinanze di custodia cautelare in carcere, un colpo ai clan dell’Acquasanta e dell'Arenella che facevano affari con le estorsioni, con le gare negli ippodromi, con la droga e anche con la commercializzazione di cialde e capsule di caffè. I boss si erano infiltrati anche in una cooperativa che lavora ai Cantieri navali del capoluogo siciliano.
Nel mirino della Guardia di Finanza 91 tra boss, gregari, estortori e prestanomi di due storici clan palermitani. Il maxiblitz è stato coordinato dalla Dda di Palermo guidata da Francesco Lo Voi.
In manette sono finiti esponenti di storiche famiglie mafiose palermitane come quelle dei Ferrante e dei Fontana. Le accuse contestate sono a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni, ricettazione, riciclaggio, traffico di droga, frode sportiva e truffa.
Tra i coinvolti c'è anche Daniele Santoianni, ex broker di una società fallita ed ex concorrente del Grande fratello 10, che dopo l’esperienza in Tv avrebbe fatto da prestanome in una società per la vendita del caffè. Santoianni è ai domiciliari con l'accusa di aver partecipato alle operazioni di riciclaggio fra Palermo e Milano della famiglia Fontana, da tempo trasferita in Lombardia.
L'INCHIESTA. L'operazione di fatto disarticola due "famiglie" di spicco di Cosa nostra palermitana e ha svelato gli interessi dei clan negli appalti e nelle commesse sui lavori eseguiti ai Cantieri navali di Palermo, nelle attività del mercato ortofrutticolo, nella gestione delle scommesse online e delle slot-machine, oltre che in quella "storica" del traffico di droga e nelle corse dei cavalli. Lunghissima la lista delle attività commerciali sottoposte al racket del pizzo. Sequestrati anche beni del valore di circa 15 milioni di euro.
Il blitz, oltre alla Sicilia, ha coinvolto Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Campania. Impegnati 500 uomini delle Fiamme Gialle, con l'appoggio di un mezzo aereo e di unità cinofile addestrate per la ricerca di armi, stupefacenti e valuta.
La Lombardia era la cabina di regia di molti affari, in particolare quelli legati al nuovo business della mafia, la commercializzazione di cialde e capsule di caffè. Lì si erano stanziati i fratelli Gaetano (44 anni), Giovanni (42) e Angelo (40) Fontana, i figli di don Stefano, che fu tra i fedelissimi di Totò Riina. In manette è finita anche la figlia del boss dell'Acquasanta, Rita, e la moglie, Angela Teresi.
LE ESTORSIONI. Le estorsioni restano uno degli affari principali della mafia. come emerge dall'inchiesta sui clan dell'Acquasanta e dell'Arenella. "Non è solo una odiosa e gravissima forma di sfruttamento parassitario delle altrui iniziative economiche. – scrive il gip – Parliamo di una vera e propria 'tassazione privata', di un 'metodo' che impone dei prodotti, che consente di controllare ogni attività sul territorio (panifici, bar, agenzie di gioco, mercato ortofrutticolo, cantieri navali) e che mantiene le famiglie dei mafiosi quando questi sono in carcere".
"Purtroppo, a fronte di un numero considerevole di richieste estorsive ed atti intimidatori documentati, che ovviamente rappresentano soltanto una parte di quelli effettivamente eseguiti, le vittime, tranne qualche caso sporadico non hanno sporto denuncia", conclude il giudice.