Pubblicato il: 04/07/2013 alle 14:27
Oltre 1.000 piantine ingegnosamente nascoste all’interno di un canneto sulle colline di Villalba, piccolo centro dell’hinterland nisseno, sono state sequestrate nel corso di un’operazione della Guardia di Finanza di Caltanissetta e Palermo, con l’arresto di un responsabile: si tratta di un agricoltore di Vallelunga Pratameno, Loreto Castiglione di 32 anni. Èil bilancio di un’operazione svolta alle prime luci dell’alba dai militari del G.I.C.O del Nucleo di Polizia Tributaria del capoluogo nisseno e del Reparto Operativo Aeronavale di Palermo.
La scoperta nella piantagione è avvenuta durante una delle quotidiane missioni di volo dei piloti della Sezione Aerea di Palermo i quali, a bordo dell’elicottero AW109, notavano degli insoliti solchi all’interno di un canneto nel letto del torrente Belici, che si estendevano per una superfice di oltre 1500 metri quadrati.
Questi strani “graffi” nel canneto erano in realtà delle vere trincee nelle quali erano state seminate le piante di canapa indiana, dotate di un sistema di irrigazione, nell’intento di rendere la piantagione invisibile dalla strada statale che passa poco lontano. Ma gli artefici dell’ingegnoso sistema non avevano fatto i conti con gli “occhi” esperti della “Volpe 109”, ai quali non sfuggiva l’insolito panorama visibile dall’alto.
Come da prassi, scattava una proficua sinergia operativa con il Reparto specialistico competente per territorio, la Sezione Antidroga del Gico di Caltanissetta, che avviava immediatamente un servizio di osservazione dell’area di interesse. Come innocui agricoltori, i militari delle fiamme gialle si portavano nei pressi dell’area fingendosi interessati a raccogliere delle canne, attirando l’attenzione di Castiglione che, preoccupato dalla presenza di “estranei” nei terreni adiacenti la piantagione, invitava gli intrusi ad allontanarsi dall’area. Nel contempo altri finanzieri, appostati sulle colline adiacenti la zona di interesse, dislocati e occultati tra la vegetazione e attrezzati con binocoli e visori notturni per ore tenevano sotto controllo l’intera zona. Quando Loreto Castiglione veniva notato entrare all’interno della piantagione per avviare l’impianto di irrigazione è stato fermato e arrestato. Entrati all’interno della vasta coltivazione illecita, i finanzieri appuravano come ogni dettaglio era stato curato nei minimi particolari: la piantagione era in ottimo stato vegetativo regolarmente innaffiata tramite un sistema di irrigazione a goccia. Le piantine, alte circa 1,5 metri, erano ottimamente concimate e ciascuna di esse sostenuta da un tutore. Il sistema di irrigazione mediante circa 1800 metri di tubazioni, collegati da un preciso sistema di rubinetti e deviatori di flusso, conduceva direttamente all’abitazione di campagna nella disponibilità dell’arrestato, da cui veniva prelevata l’acqua.
Sequestrati anche diversi attrezzi da lavoro e oltre 1200 metri di tubazioni.
La piantagione avrebbe fruttato, al termine del ciclo produttivo e nella vendita al dettaglio, quasi 3 milioni di euro.