Pubblicato il: 08/05/2018 alle 17:23
Ultimati i lavori al Municipio, al momento di ricevere le somme dovute, come da contratto sottoscritto, ad una ditta nissena, il Comune di Mazzarino ha risposto che avrebbe dovuto attendere il finanziamento (mai ottenuto) che l’assessorato regionale gli aveva assegnato. Ma chiamato davanti al Giudice, l’Ente è stato obbligato a pagare i lavori e gli interessi maturati. Il principio generale è contenuto nel diritto in materia di appalti pubblici che “costringe” le Pubbliche amministrazioni a pagare anche gli interessi sul ritardato pagamento e, in presenza di determinate condizioni, ad applicare la normativa europea che sanziona in maniera significativa il ritardo nei pagamenti. Dopo i restauri effettuati a Palazzo di Città, l’impresa che si è aggiudicata i lavori, si è dovuta rivolgere agli avvocati per ottenere le dovute spettanze negategli perché il Comune ha rilevato che il pagamento sarebbe stato subordinato all’erogazione del contributo regionale. Ma il Giudice del Tribunale di Gela, accogliendo la tesi della difesa – condotta dall’avvocato Nicola Nicoletti, dello studio ‘Nicoletti Commercialisti e Avvocati’ – ha obbligato l’ente pubblico a pagare quanto dovuto.
Una pronuncia importante, destinata a creare un precedente, per tutte quelle imprese che vantano crediti nei confronti della Pubblica amministrazione per lavori ultimati e consegnati, ma mai pagati. La sentenza, tra le prime in Italia ad essere pronunciata, afferma l’importante principio giuridico secondo cui “non può utilmente invocarsi la condotta di un terzo, estraneo al contratto, per giustificare l’inadempimento dell’obbligo di pagamento del corrispettivo”.