Pubblicato il: 22/07/2020 alle 14:11
Rapinarono e malmenarono un minorenne per strappargli una catenina d’oro. Per due dei tre indagati, individuati dai dai carabinieri del Reparto Territoriale di Gela, lo scorso novembre, è arrivata la condanna a 5 anni e 4 mesi ciascuno. Si tratta dei gelesi Manuel Giorlando, 27 anni, e Vincenzo Ingegnoso, 24 anni, entrambi già noti alle cronache giudiziarie. I due sono stati condannati, con il rito abbreviato, dal Gup Silvia Passanisi. A sostenere l’accusa il Pm Ubaldo Leo che ha ricostruito quanto successo quella sera in cui i tre entrarono in azione. La terza persona coinvolta e che ha scelto di essere processata con il rito ordinario, è una ragazza gelese, incensurata, che era rimasta in macchina mentre la rapina veniva messa a segno e che è stata invece sottoposta all’obbligo di dimora a Gela ed all’obbligo di presentazione quotidiana ai carabinieri. I tre indagati, sono finiti nei guai con l’accusa di rapina e lesioni personali aggravate ai danni di un minore. Il ragazzino venne aggredito a Mazzarino, durante i festeggiamenti in onore della «Madonna del Mazzaro, lo scorso 14 settembre.
“Anche questa volta – ha dichiarato il procuratore capo di Gela, Fernando Asaro – la giustizia è arrivata in fretta. In poco meno di un anno siamo riusciti a chiudere le indagini e ad individuare e a condannare gli autori di quella rapina commessa ai danni di un ragazzino”. La vittima, in compagnia di un coetaneo – stava tornando a casa a piedi. Percorrendo una via secondaria, a quell'ora buia e poco frequentata, è stata affrontata da due malviventi che lo aggredirono, malmenarono e rapinarono della collanina in oro che portava al collo. Il ragazzo provò ad inseguire i due rapinatori i quali, una volta raggiunti, aggredirono il ragazzo e fuggirono a bordo di una Fiat 500, guidata dalla donna che li attendeva. La violenta aggressione causò al giovane una frattura al braccio destro, nonchè varie contusioni al volto ed escoriazioni in altre parti del corpo.
Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Gela e avviate dai carabinieri della Sezione Operativa del Reparto Territoriale di Gela con la collaborazione dei colleghi della Stazione di Mazzarino, vennero concluse nell’arco di poco tempo, facendo emergere come i tre, nascosti tra la folla, avessero individuato la loro vittima dinanzi la villetta adiacente alla Basilica della Madonna del Mazzaro, per poi seguirla finchè questa non si allontanò dal clamore della festa.
Determinanti le immagini registrate da alcune telecamere di video sorveglianza che permisero di individuare la via di fuga dei malviventi e la piena collaborazione della vittima e dei suoi familiari.