Pubblicato il: 21/10/2022 alle 14:28
Hanno uno e due anni le vittime della nuova tragedia accaduta al largo di Lampedusa. I piccoli, che erano su un barcone carico di migranti diretto verso le coste siciliane, sono deceduti a causa di gravissime ustioni dopo una forte esplosione. La Capitaneria di porto, che ha portando i 37 salvati verso molo Favarolo, non ha certezza sulle dinamiche dell'incidente. C'è anche una donna gravemente ustionata, che è stata intubata e portata all'ospedale di Palermo. Sarebbe incinta.
E' stata aperta un'inchiesta per stabilire cosa abbia innescato l'incendio. In un primo momento si era diffusa la notizia dell'esplosione di una bombola, ma se fosse stata questa la causa il barchino sarebbe colato a picco e le vittime sarebbero state molte di più. Verosimilmente – ma spetterà all'inchiesta chiarirlo – è andato a fuoco uno dei bidoni di benzina che era la scorta di carburante.
"E' un inferno. Sono sindaco da appena 100 giorni e ho già contato 5 morti" ha commentato il sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino. "L'Europa deve fare immediatamente qualcosa, non è più possibile far morire la gente". Intanto un nuovo sos arriva dal Mediterraneo centrale. Alarm Phone riferisce di essere in contatto con una barca in pericolo con 32 migranti a bordo. Il gruppo è partito dalla Libia, ma ha finito il carburante e sta andando alla deriva in acque internazionali: "Il vento e le onde stanno aumentando e temiamo per le loro vite". Naviga invece verso il porto sicuro di Taranto la Geo Barents, nave di soccorso di Medici senza Frontiere, con 293 migranti a bordo di cui 146 minori. Nove giorni dopo il primo soccorso, ieri sera ha ricevuto l'assegnazione del porto sicuro e ha subito fatto rotta verso la città pugliese.