Pubblicato il: 25/02/2014 alle 18:09
Tappa nissena per la commissione regionale Antimafia presieduta da Nello Musumeci, che prima di recarsi al Liceo classico ha incontrato il prefetto Carmine Valente insieme al vicepresidente Gianluca Micciché. Alla riunione ha partecipato anche il deputato all'Ars Giancarlo Cancelleri. Sono stati molteplici gli argomenti affrontati sul territorio nisseno durante la riunione con il rappresentante del Governo e che saranno approfonditi con audizioni e analisi in commissione antimafia.
Dalla gestione ai problemi delle discariche al mancato avvio dei siti pubblici per il deposito di rifiuti, ma anche le infiltrazioni mafiose nelle pubbliche amministrazioni e i provvedimenti contro il voto di scambio fino all'inquinamento delle miniere con scorie tossiche. Sono stati questi i punti di discussione che i membri della commissione Antimafia hanno focalizzato con il prefetto Valente.
“Dalle prossime giornate – ha spiegato Nello Musumeci, presidente della Commissione Antimafia all'Assemblea regionale siciliana – ci metteremo al lavoro con un paio di istruttorie per verificare se esistono contiguità tra gli organi regionali e le mafie. La nostra attenzione spazierà dal Vallone alla zona sud senza escludere nulla ma senza drammatizzare. Sono temi su cui la commissione lavora, come la politica urbanistica, alloggi popolari, politica dei rifiuti, temi e obiettivi della criminalità organizzata che punta su zone ricche e business e su questi abbiamo il dovere di capire se la pubblica amministrazione ha lavorato e se ha lavorato correttamente”.
Relativamente al dossier scottante sulle scorie nei siti minerari del Nisseno e delle province confinanti, così come sull'annoso problema delle discariche pubbliche e private, Musumeci ha riferito che la commissione antimafia ha aperto un'istruttoria ascoltando l’assessore Marino “che è un magistrato, e si sta lavorando su questo fronte ma non possiamo dire nulla. Altro settore sensibile è quello dei rifiuti speciali, che secondo dichiarazioni di pentiti, potrebbero avere avuto nel nisseno un punto di riferimento. Apriamo indagini sulle amministrazioni regionali pubbliche, o sottoposte a controllo, come Asi, enti locali e partecipate e in questo senso le indagini verranno svolte anche con audizioni”.