Pubblicato il: 12/08/2021 alle 18:24
"Anche Caltanissetta è sotto tensione. Oggi il personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Caltanissetta, ha dovuto fronteggiare un sequestro per opera dei detenuti ristretti al primo reparto, ai danni del personale di Polizia Penitenziaria". La denuncia è del sindacato Sinappe. "Nel primo pomeriggio di oggi – si legge in una nota – un ispettore e un assistente di polizia penitenziaria, sono stati sequestrati da un gruppo di detenuti non meglio precisato, per inscenare una protesta, a loro dire, contro l’impossibilità di abbracciare i loro familiari durante i colloqui settimanali.
Com’è ben noto dall’emergenza Covid è stata interessata l’intera popolazione mondiale e, al fine di far fronte a eventuali contagi che dall’esterno possono essere propagati all’interno degli Istituti penitenziari, veniva data la possibilità di fare colloqui in presenza ma con divisorio e con il divieto di contatto. Pare che questa sia la ragione del fatto che pochi ma violenti facinorosi abbiano colpito il cuore dello stato sequestrando due poliziotti penitenziari. L’immediato intervento dell’esiguo personale in servizio presso la Casa Circondariale, che soffre di una grave carenza di personale, e l’intervento del personale libero dal servizio che con immediatezza si è recato in istituto, i detenuti hanno desistito dal mantenere sequestrati i due poliziotti. Nel pomeriggio, oltre all’intervento del personale e delle autorità penitenziarie ha fatto il suo intervento anche il Magistrato di Sorveglianza.
Pare che il tutto sia sotto controllo- dice Rosario Mario Di Prima, Coordinatore Nazionale del SiNAPPe- ma l’annunciata protesta non può passare come un fatto isolato e sporadico ma vanno immediatamente posti rimedi e fatti interventi severi nei confronti dei responsabili. In questo momento non abbiamo altre notizie ma pare che la protesta stia rientrando. Caltanissetta è un Istituto abbastanza complesso – aggiunge Di Prima- in atto vi sono più tipologie di detenuti ristretti ( Alta Sicurezza- Media Sicurezza- Art.21, tra cui Collaboratori e 41 Bis sporadicamente) ma, purtroppo, poco attenzione ha posto negli ultimi anni l’Amministrazione Centrale che oramai da anni lo ha declassato come Istituto di rilevante importanza. E’ annosa la questione della carenza di personale che. Una tra le tante questioni che il personale di Polizia Penitenziaria è abituato a fare in perfetto silenzio e senza risonanze mediatiche – dice Di Prima, lavorando incessantemente per garantire la sicurezza dei cittadini in una condizione assai difficile e nel momento storico delicatissimo è proprio quella della sicurezza pubblica. Le carceri siciliane, come il penitenziario di Caltanissetta, in questo momento hanno un deficit strutturale che non va sottovalutato, ma purtroppo, nello stesso tempo tutti gli istituti siciliani hanno condizioni difficili che mal si collocano nel quadro complessivo di crisi sotto l’aspetto organizzativo.
Quel reparto di Polizia Penitenziaria va potenziato immediatamente – afferma Di Prima -, va data sicurezza a tutto il personale di Polizia Penitenziaria. Non c’è più il tempo di pensare ma lo Stato deve agire senza sconti per nessuno, il piano di “Mobilità” appena predisposto dall’amministrazione centrale è assolutamente insufficiente per la Casa Circondariale di Caltanissetta, trovandosi in una condizione numericamente sottodimensionata alle reali necessità. Riteniamo che i poliziotti penitenziari siano degni di meriti – spiega Di Prima – , per due ordini di motivi, il primo per la loro abnegazione e il secondo per la professionalità. Va tutta la nostra gratitudine ai colleghi che hanno saputo impedire il peggio con grande professionalità, evitando che criminali portassero a termini azioni violenti all’interno dell’Istituto penitenziario nisseno".