Pubblicato il: 09/03/2025 alle 10:01
Montedoro si prepara a rendere omaggio a Lucia Mantione, vittima innocente di femminicidio, con l'inaugurazione di una piazzetta a lei dedicata. L'evento, che si terrà giovedì 13 marzo 2025, rappresenta un momento di profonda memoria e di forte sensibilizzazione contro la violenza di genere.
Il programma della giornata prevede, alle ore 10:00, una visita presso il Palazzo Municipale da parte di S.E. il Prefetto di Caltanissetta, alla presenza delle autorità locali. Seguirà, alle ore 11:00, la cerimonia di scopertura della targa “Piazzetta Lucia Mantione – Vittima di femminicidio”, nello spazio antistante la Caserma dei Carabinieri, sempre alla presenza del Prefetto, Dott.ssa Chiara Armenia, che peraltro aveva già presenziato ai “funerali riparatori” celebrati in onore di Luciedda (così era affettuosamente chiamata in paese).
L'iniziativa, fortemente voluta dall'Amministrazione Comunale, intende onorare la memoria di Lucia Mantione, strappata alla vita a soli 13 anni nel 1955. La sua tragica morte, all'epoca, fu ulteriormente aggravata dal rifiuto delle esequie da parte del parroco, in applicazione di un rigido principio che negava il rito funebre in caso di morte violenta. Oggi, la comunità di Montedoro si stringe nel ricordo di “Luciedda”, ribadendo con forza il proprio impegno nella lotta contro ogni forma di violenza sulle donne.
Alla cerimonia parteciperanno rappresentanti delle istituzioni civili, militari e religiose, nonché gli studenti delle scuole di Montedoro, per trasmettere alle nuove generazioni un messaggio indelebile di rispetto e consapevolezza.
«Dedicare uno spazio pubblico a Lucia Mantione – dichiara Renzo Bufalino, Sindaco di Montedoro – non è solo un atto di memoria, ma anche una ferma condanna della violenza che ha spezzato la sua giovane vita. Questa piazzetta sarà un simbolo di ricordo e di impegno, un luogo di riflessione per la comunità e di educazione al rispetto e alla dignità per i giovani. Il nome di Lucia rimarrà inciso nella nostra memoria collettiva, come monito e speranza per un futuro finalmente libero dalla violenza di genere».