Pubblicato il: 14/12/2024 alle 13:57
Il gip del Tribunale di Roma, Antonella Minunni, ha emesso un’ordinanza di archiviazione, a seguito di opposizione, delle indagini a carico dell’ex presidente della commissione parlamentare antimafia Nicola Morra, e del giornalista Attilio Bolzoni, per il reato di diffamazione, scaturite da una querela da parte dell’ex leader di Confindustria Sicilia Antonello Montante. Secondo quest’ultimo le dichiarazioni fatte da Morra dopo la presentazione della cosiddetta “relazione sul sistema Montante” in sede di Commissione parlamentare antimafia, così come alcune dichiarazioni rilasciate ai media, erano “chiaramente diffamatorie”. Montante accusava anche il giornalista Bolzoni di averlo diffamato per le opinioni espresse in sede di audizione in Commissione nazionale antimafia del 22 novembre 2019. Secondo il gip, con riferimento alla posizione di Morra, quest’ultimo aveva “osservato i limiti della continenza verbale e della verità dei fatti enunciati, sussistendo peraltro evidenti ragioni di interesse pubblicistico alla conoscenza degli stessi. In particolare, quanto al requisito della verità dei fatti esposti da Morra, nella parte in cui l’indagato descrive il ‘sistema montante’ alludendo ad una sorta di ‘sistema mafioso’ merita di essere evidenziato che la sentenza della Corte di cassazione, menzionata nella denuncia del Montante, non abbia escluso la sussistenza del delitto contestato, essendosi limitata ad annullare l’ordinanza cautelare del gip per vizi di motivazione, ritenendo opportuno che il giudice del rinvio fornisse adeguate argomentazioni a sostegno della qualificazione giuridica del fatto”. Quanto alle dichiarazioni di Morra espresse sui giornali per il gip ” sebbenc tali dichiarazioni – a differenza di quelle precedenti – non siano state rese in una sede strettamente ‘istituzionale', esse appaiono comunque riconducibili all’esercizio delle funzioni parlamentari ex art. 68 Cost.: le opinioni espresse attraverso la stampa dal Morra costituiscono, infatti, manifestazioni del pensiero politico dello stesso, essendo limitate ad atti e dichiarazioni che presentano un chiaro nesso funzionalistico con il concreto esercizio dell’attività parlamentare”. Per quanto riguarda la posizione di Bolzoni, invece, per il gip le dichiarazioni rese dal giornalista in commissione antimafia rientravano nel diritto di critica “la quale si concretizza nella manifestazione di un'opinione”. Inoltre a fronte di fatti che risalivano al 2019 la denuncia era stata presentata soltanto nel 2022. Ben oltre quindi i termini per una querela di diffamazione che deve essere fatta entro tre mesi dai fatti denunciati.