Pubblicato il: 09/02/2017 alle 08:12
In riferimento alle notizie riportate dalla stampa, dalle televisioni e riguardo alcuni avvenimenti che si sono verificati ultimamente all’interno della nostra città, ci teniamo molto a far capire ai cittadini che prima di trarre giudizi affrettati è sempre meglio conoscere le storie autentiche dei profughi, soprattutto quelli vicini a noi che abitano, anche solo temporaneamente, la nostra città.
L’unica soluzione è parlare, dialogare ed interagire con loro. Ciò è avvenuto, ad esempio, agli alunni del Ic Edmondo De Amicis di San Michele di Ganzaria sabato 4 Febbraio che hanno concretizzato il fenomeno migratorio attraverso alcune attività realizzate dall’associazione Mylawyer. Èstato proposto un gioco, denominato “4Life 2.0”, che ripercorreva i rischi affrontati dai profughi, grazie all’ausilio di quattro giovani asilanti (richiedenti di asilo) e sulla base della loro storia. Gli alunni hanno giocato fianco a fianco con i reali protagonisti di quei fatti tragici, ascoltando le loro reali testimonianze.
Èimportante anche rendere gli immigrati attivi e partecipi all’interno della nostra società. Si è riusciti a trasmettere le nostre abilità grazie al progetto “Sicilia Integra”,partito a Piazza Armerina il 23 maggio scorso, organizzato da Gaia Education e dall’Università di Catania in collaborazione con alcune associazioni che gestiscono lo Sprar, aziende agricole biologiche e partner commerciali privati. Tale progetto ha visto impegnati nel mondo dell’agricoltura biologica alcuni disoccupati siciliani insieme a cittadini immigrati per riuscire a trasmettere loro le nostre competenze e professionalità. Il risultato di questo progetto è una pasta biologica, “I grani di Gaia” che farà la sua apparizione addirittura a Londra durante l’evento internazionale organizzato dalla multinazionale Lush l’8 e 9 febbraio. L’essenza del progetto è stato raggiunto: usare la terra per integrare, poiché una terra che si limiti ad accogliere non basta più. L’accoglienza è un concetto che ancora non è molto chiaro in questo paese. Papa Francesco ha sostenuto che bisogna prendere esempio dalla Svezia che ha 9 milioni di abitanti di cui 890.000 sono figli di immigrati e addirittura la nuova ministra degli Esteri è figlia di una svedese e di un gabonese.
Se questi profughi rimangono troppo a lungo nella nostra città non è colpa loro ma delle commissioni che risultano insufficienti per l’alto numero di immigrati che periodicamente sbarcano sulla nostra terra. A causa di questa burocrazia lenta molti rimangono bloccati nella nostra città e nel nostro paese con molto nervosismo datodall’instabilità. Per questo motivo Papa Francesco, nel settimanale “Il mio Papa”, invita i Cristiani a non rimanere “parcheggiati” ma continuare a lottare tutti i giorni.
Allo scopo di avere alcune delucidazioni riguardo i percorsi dei nostri immigrati e di cosa si lasciano alle spalle, vi invitiamo a partecipare all’evento “Tra guerra e pace: le vette del Kashmir. Ricordando MaqboolButt” organizzato dall’associazione di promozione sociale “Migranti Solidali” che si terrà sabato 11 febbraio presso la Casa delle Culture e del Volontariato, via Xiboli 310, a Caltanissetta alle ire 17.00. Tema principale dell’incontro è la commemorazione, in occasione del suo trentatreesimo anniversario della morte, dell’eroe nazionale del Kashmir MaqboolButt, ucciso l’11 febbraio del 1984 all’interno del carcere Tihar di Delhi (India) per aver condotto la propria battaglia per la liberazione del Kashmir.Con un incontro dai temi legati alla pace, alla fratellanza e alla cooperazione, si vuole rievocare la sua memoria.
L’incontro riguarderà gli sforzi necessari per raggiungere la pace in una terra tanto ambita da Pakistan, India e Cina, quale è il Kashmir. Qui, da anni, la popolazione combatte e muore per raggiungere l’indipendenza dai Paesi occupanti.
Ai lavori del convegno, moderati dal presidente dell’Associazione “Migranti Solidali” Toseef Ahmed Khan contribuiranno il Vice Prefetto Aggiunto dott. Barbaro, l’Assessore alle Politiche Sociali dott. Campione, la dott.ssa Castiglione. Inoltre, a parlare del <