Pubblicato il: 20/04/2023 alle 10:12
Quasi novecentomila euro di risarcimento. È una delle cifre più alte che la Asl Toscana centro si è impegnata a pagare per danni causati a pazienti che si sono verificati in area empolese. Nel caso specifico, il danno arrecato è stato il decesso della persona: una donna di 77 anni. I suoi familiari hanno ottenuto 880mila euro di rimborso dopo una trattativa stragiudiziale con l’ufficio sinistri dell’azienda. La paziente era stata operata a un ginocchio. L’intervento tecnicamente era andato bene, ma successivamente si è sviluppata un’infezione da stafilococco, partita da un’altra parte del suo corpo.
Riannodando i fili della vicenda non si è riusciti a ricostruire con certezza se il contagio è avvenuto in ospedale o a casa. Di sicuro c’è che il batterio ha provocato nella donna problemi al ginocchio operato che l’hanno costretta ad un ulteriore ricovero. In attesa di essere di nuovo sottoposta all’intervento la 77enne è deceduta a causa di uno shock settico. Così i congiunti nel giugno dello scorso anno hanno richiesto il risarcimento dei danni.
Espletata l’istruttoria con le valutazione espresse dal comitato gestione sinistri, una il 15 febbraio e l’altra il primo marzo scorsi, e dal comitato regionale valutazione sinistri, lo scorso 20 marzo, è stata valutata l’opportunità e la legittimità di risarcire il danno con il pagamento della somma complessiva di 880mila euro, che verrà reperita dal bilancio 2023.
Il fatto risale a un anno fa ed è avvenuto ad Empoli. I suoi familiari hanno ottenuto 880mila euro di rimborso dopo una trattativa stragiudiziale con l’ufficio sinistri dell’azienda. La paziente era stata operata a un ginocchio. L’intervento tecnicamente era andato bene, ma successivamente si è sviluppata un’infezione da stafilococco, partita da un’altra parte del suo corpo.
Non è certo la prima volta che l’Asl si trova costretta a rimborsare dei pazienti per degli errori. Nel febbraio scorso l’Asl si è impegnata a sborsare quasi mezzo milione di euro per una diagnosi tardiva che ha portato alla morte di un paziente. L’uomo è deceduto nel 2020 a causa di un infarto del miocardio. Un problema che i sanitari del San Giuseppe non erano riusciti a identificare con tempestività. Sempre nel 2020 un ritardo diagnostico aveva provocato danni permanenti a un altro paziente.
In quel caso l’Asl ha corrisposto 650mila euro come risarcimento. Il soggetto, in base alla ricostruzione del suo excursus sanitario, era rimasto vittima di un infortunio e a seguito di un trauma cranico aveva riportato un ematoma subdurale, ovvero un versamento di sangue nella zona delle meningi. Il non aver tempestivamente individuato il problema aveva provocato danni importanti all’uomo. Irene Puccioni (La Nazione)