Pubblicato il: 09/07/2013 alle 11:15
Per i giudici del Tar di Palermo è necessaria “la certezza della non nocività del sistema Muos”. Lo scrivono nell'ordinanza con cui, ieri, hanno respinto le richieste di sospensiva presentate dal ministero della Difesa contro la Regione che aveva arrestato i lavori per il Muos (Mobile user objective system), il sistema di comunicazione satellitare in fase di realizzazione a Niscemi. I lavori, quindi, restano formalmente bloccati. Nell'ordinanza sul ricorso “950” del 2013, i giudici scrivono che va ritenuta “la priorità e l'assoluta prevalenza in subiecta materia del principio di precauzione nonchè dell'indispensabile presidio del diritto alla salute della
comunità di Niscemi, non assoggettabile a misure anche strumentali che la compromettano seriamente fin quando non sia raggiunta la certezza assoluta della non nocività del sistema Muos”. E rilevano anche che “sussistono seri dubbi anche in ordine all'incidenza e alla pericolosità del sistema sul traffico aereo della parte orientale della Sicilia (aeroporti di
Comiso, Catania e Sigonella)”.
Martedì scorso Il Tar di Palermo aveva respinto le richieste di sospensiva presentate con due ricorsi del ministero della Difesa contro la Regione che aveva arrestato i lavori per il Muos (Mobile user objective system), il sistema di comunicazione satellitare che doveva essere realizzato a Niscemi. I lavori restano dunque formalmente bloccati. Il Tar, che in questa udienza si è pronunciato sulla richiesta del ministero della Difesa di proseguire i lavori nelle more della decisione sul merito della questione, deciderà (probabilmente a ottobre) se sia legittima la realizzazione del Muos. “Siamo davvero contenti – ha detto una delle attiviste del comitato No Muos, Astrid Valentina Anselmi – ma questo non significa che abbasseremo la guardia. Èevidente che avevamo ragione noi, non aveva senso continuare i lavori prima ancora del pronunciamento del Tar. La nostra battaglia non si ferma qui. Vedremo adesso le mosse degli Stati Uniti e del ministero della Difesa”.
In mattinata il comitato No Muos aveva organizzato una manifestazione al Giardino dei Giusti di Palermo, e in quella circostanza l'avvocato Sebastiano Papandrea s'era mostrato positivo sulla decisione dei giudici: “Siamo fiduciosi sul rigetto da parte del Tar sulla richiesta di sospensiva avanzata dal ministero della Difesa in ordine alla revoca delle autorizzazioni per la realizzazione del Muos di Niscemi decisa dalla Regione siciliana. Il ministero chiede di riaprire il cantiere e proseguire i lavori senza montare le antenne”. Mostra fiducia Sebastiano Papandrea, avvocato del comitato No Muos, alla manifestazione organizzata dagli attivisti al Giardino dei giusti a Palermo in attesa del pronunciamento del Tar che dovrebbe arrivare tra stasera e domattina.
Il legale aveva spiegato inoltre che nei prossimi mesi arriverà la decisione sulla realizzazione del Muos sul quale pendono tre ricorsi. Il ministero aveva chiesto inizialmente, oltre alla ripresa del cantiere, un risarcimento di 25 mila euro al giorno, a decorrere dal 29 marzo scorso (data in cui la Regione ha revocato l'autorizzazione per la costruzione del Muos, mentre il ricorso è stato presentato il 20 aprile). Poi l'avvocatura dello Stato ha alleggerito le richieste dichiarando di rinunciare al risarcimento. Il Comune di Niscemi e Legambiente, che si sono costituti nel processo, hanno ribadito nelle scorse udienze l'opposizione al Muos.
Il comitato ha inoltre chiesto, con una petizione, il trasferimento ad altra sede del questore di Caltanissetta, Filippo Nicastro, e del prefetto Carmine Valente per la repressione degli attivisti. Sono stati violati, secondo il comitato, i diritti civili dei manifestanti. “L'episodio più clamoroso – scrivono nel documento un gruppo di associazioni – lo scorso 19 giugno, mentre alcuni manifestanti chiedevano di poter parlare con i giornalisti convogliati con aereo ministeriale e scortati all'interno della base di Niscemi, sono stati multati per blocco stradale con sanzione che va da un minino di 2.500 euro a un massimo di 10.000 euro. Eppure i manifestanti volevano solo fare presente che l'informazione rischiava di essere strumentalizzata”. Il documento è firmato dalle associazioni “Associazioni antimafie Rita Atria”, Futuro Verde, Associazione Malaussène-Circolo Arci Palermo, Cobas Antirazzista Palermo, Borderline Sicilia Onlus, Catania Bene Comune, Cobas Scuola Catania, Rete Antirazzista Cobas Catania, Comitato Territoriale Arci Caltanissetta e Associazione culturale Cts Centro Teatrale Siciliano.
Sulla sentenza del Tar, prende posizione anche il MoVimento 5 Stelle che chiede al ministro della Difesa, Mario Mauro, di fare un passo indietro. “Adesso ci aspettiamo – affermano i parlamentari M5S della commissione Difesa – che il ministro Mauro sia meno cieco del suo predecessore Di Paola e ritiri il ricorso di merito sulla costruzione del Muos. Sarebbe un atto di saggezza rispettoso delle prerogative delle comunità locali, che devono poter decidere sulla propria salute, sul proprio ambiente e sul proprio territorio”. In merito al sistema radar della Marina militare statunitense è in scena un braccio di ferro fra lo stesso Ministero e la Regione siciliana, che ha revocato le autorizzazioni per la costruzione del Muos. “Il Movimento 5 Stelle – concludono i deputati – ritiene incompatibile con il dettato costituzionale la costruzione del Muos e il potenziamento della base Usa di Niscemi. Riteniamo la sentenza di oggi un primo passo per la riappropriazione di quella sovranità nazionale sulle politiche di difesa, per troppo tempo appaltata al governo e alla forze armate degli Stati Uniti”.
Si registra anche la presa di posizione del leader di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero: “Salutiamo con soddisfazione la decisione del Tar di Palermo di respingere le richieste di sospensiva contro la Regione che aveva bloccato i lavori per il Muos: è un'ottima notizia. Ora ci aspettiamo che si dica finalmente e definitivamente la parola ‘fine' rispetto alla costruzione del sistema di comunicazione satellitare voluto dagli Usa a Niscemi. Chiediamo che si rispetti la volontà della popolazione e dei comitati No Muos, di tutte le persone che in Sicilia dicono no alla devastazione e alla militarizzazione del territorio e che si battono in difesa della salute pubblica”.