Pubblicato il: 22/05/2021 alle 08:53
«A Pasqua ogni siciliano si sente non solo spettatore ma attore, prima dolente, poi esultante, d'un mistero che è la sua stessa esistenza» (Gesualdo Bufalino, La luce e il lutto, in "Opere" 1996). Siamo venuti a conoscenza di un webinar internazionale sulla grande eredità delle tradizioni della Settimana Santa e della Pasqua. La Fondazione Federico II è tra i promotori dell’iniziativa, in rappresentanza per l’Italia dei comuni di Caltanissetta e Palermo. Un’iniziativa e che ha come obiettivo la promozione e la diffusione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, legato alle celebrazioni della Settimana Santa e della Pasqua. La Rete Europea delle Celebrazioni della Settimana Santa e della Pasqua (Recessap) celebrerà il 20 e 21 maggio, il primo Incontro di Confraternite e Associazioni. La Fondazione Federico II sarà in prima linea tra i partecipanti al forum in modalità webinar. Ma al forum interverranno anche diversi rappresentanti delle associazioni che danno vita ai riti e alle celebrazioni sacre come l’Associazione Gesù Nazareno, A. TE. PA. Teatro della Parola, Piccoli Gruppi Sacri, Giovedì Santo, Signore della Città Devoti Fogliamari e La Real Maestranza.
Nella qualità di cittadino nisseno nonché di presidente regionale di Italia Nostra Sicilia, coglierei l’occasione per esprimere alcune considerazioni. Magari partendo dall’annunciato Museo della Settimana Santa. Il nascente Museo, a quanto pare, sarà sistemato nei locali dell'ex GIL (Gioventù italiana del Littorio), peculiare edificio degli anni Trenta, al centro della città. Ricordo che gli spazi dell’ex GIL, qualche anno fa, erano stati individuati come Museo delle Vare. E pertanto, adattati allo scopo con la scriteriata demolizione di una scala monumentale interna e il taglio di uno dei portali d’ingresso. Le Vare (sedici gruppi statuari che rappresentano scene della Passione di Gesù e Stazioni della Via Crucis che vengono portate in processione la sera del Giovedì Santo), d’altronde, sono piuttosto voluminose.
Successivamente, però, verificata l’inadeguatezza funzionale e spaziale degli ambienti dell’ex GIL, non se ne fece più nulla. Ma, a distanza di anni, ecco la nuova proposta: il Museo della Settimana Santa. Ma di fatto, a parte la denominazione, non sappiamo nulla di ciò che il Museo dovrà contenere, raccontare. Se gli spazi siano adeguati, funzionali, o meno. Insomma: ritengo necessario che si debba riflettere, studiare, approfondire e discutere pubblicamente dei contenuti e delle finalità di questo Museo. I progetti culturali, d’altronde, o sono collettivi o non sono. Del Museo della Vare, intanto, si è persa traccia.
L’altro aspetto che mi preme affrontare è una ri-lettura storico-critica, filologica delle tradizioni della Settimana Santa e della Pasqua a Caltanissetta, a partire dalla processione del Mercoledì Santo, ovvero della cosiddetta “processione della Real Maestanza”. Insomma: ritengo assolutamente necessaria, fondamentale, per dare forza e credibilità al progetto che dovrebbe condurre al riconoscimento Unesco del nostro patrimonio materiale e immateriale, una verifica dell’autenticità storica e culturale dei segni, dei simboli e dei riti che si sono accumulati, stratificati nel corso del tempo. Pertanto, proporrei una commissione composta da antropologi, storici, linguisti, teologi, storici dell’arte, finalizzata a una ri-lettura storico-critica, filologica della Settimana Santa e della Pasqua di Caltanissetta. Sono certo, insieme all’architetto Giuseppe Saggio, che non mancheranno le sorprese. E comunque, è chiaro a tutti che questa nostra città, sulla Settimana Santa, dovrà giocarsi degnamente, finalmente, una preziosa occasione di sviluppo, di rinascita. Riconnettendosi sapientemente alle radici autentiche della tradizione. Rifiutando illusorie, se non ingannevoli, mitologie.
Prof. Leandro Janni, presidente di Italia Nostra Sicilia