Pubblicato il: 08/04/2014 alle 07:16
Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, ha varato in tarda serata la nuova giunta regionale. Sei i volti nuovi e altrettanti gli uscenti confermati.
Tra le new entry in giunta ci sono Giuseppe Bruno (Pd), Nico Torrisi (Udc), Antonio Fiumefreddo (Drs) e Paolo Ezechia Reale (Articolo 4). E ancora Roberto Agnello (Pd) all'economia e Salvatore Calleri (Pd) all'Energia, presidente della Fondazione Caponnetto, catanese che da anni vive a Firenze, molto vicino a Renzi.
Confermati Michela Stancheris (Megafono) al turismo, Nelli Scilabra (Pd) alla formazione, Patrizia Valenti (Udc) agli enti locali, Mariarita Sgarlata (Pd) ai beni culturali e in quota Crocetta Lucia Borsellino alla sanità e Linda Vancheri alle attività produttive.
“Si tratta di professionisti di grande valore, di uomini che scelgono di combattere per liberare la Sicilia e favorire il suo processo rinascita economica e sociale. Da questo momento – ha commentato Crocetta – le deleghe sono politicamente azzerate, verranno discusse insieme ai partiti sulla base dell'utilizzo ottimale delle loro competenze e professionalità. La mia non è una decisione autoreferenziale, ma vuole essere in sintonia con la società, la politica e i partiti che spero non creino più ulteriori spettacoli perche la Sicilia ha bisogno di decisioni e anche in tempi rapidi”.
In una nota, Crocetta afferma: “Dopo l'invito delle parti sociali, della società, data la necessità di dare impulso alle riforme e ricomporre un largo quadro di alleanze, fedele al quadro politico originario, con l'obiettivo di chiudere velocemente la questione che ormai si prolungava da troppo tempo, confermando la stima nei confronti del mio partito e ribadendo di essere un dirigente del Partito Democratico, su impulso del componente della segreteria nazionale, Davide Faraone; sentiti tutti i partiti, ho colto le esigenze programmatiche che vengono dalla società, dai lavoratori, dal mondo degli imprenditori, guardando prima di ogni cosa ai giovani, ai disoccupati, ai deboli che rischiano di essere schiacciati dalla crisi”.