Pubblicato il: 30/11/2020 alle 09:56
Se a Natale si va a cena o a pranzo con parenti e amici con cui non si convive il governo dovrebbe inserire – con la formula del "fortemente raccomandato" – la richiesta di fare prima un test del tampone allo scopo di certificare la propria negatività. Il "consiglio", secondo le indiscrezioni di questi giorni, dovrebbe essere contenuto nel nuovo Dpcm 3 dicembre ma, come abbiamo spiegato, non basterà la corsa al tampone per "liberare" il cenone con i nonni.
Natale 2020: a tavola con il test del tampone?
Andiamo con ordine. Nel decreto ministeriale in arrivo il governo vuole inserire il consiglio di effettuare un test del tampone rapido se si ha in programma di frequentare durante le festività parenti o amici che non si vedono abitualmente. Il consiglio verrà fortemente raccomandato se si incontreranno anziani o persone fragili. Intanto, racconta l'agenzia di stampa Ansa, i laboratori della Capitale ad esempio iniziano ad arrivare le prime richieste di chi, per proteggere i propri cari, vuole sottoporsi al test nei giorni precedenti alle feste. Sono oltre 15mila i tamponi rapidi effettuati in dieci giorni solo nelle farmacie del Lazio. Mariastella Giorlandino, amministratrice delle reti Artemisia Lab che effettuano i test in otto strutture diffuse nel Lazio, spiega che "c'è grande confusione nella popolazione sui tamponi e un po' di apprensione in vista del Natale perché si vuole proteggere i familiari più fragili. Stiamo cercando di dare le informazioni più dettagliate e i tempi di esecuzione più adatti – aggiunge – facendo capire che non bisogna avere fretta e anticipare i tempi. Nella sesta giornata dal contatto a rischio, ad esempio, va fatto un antigenico qualitativo e non un quantitativo che deve essere fatto al nono giorno. Il molecolare anche al quinto giorno".
Il Messaggero spiega che rispetto al sierologico è più utile il test del tampone rapido che dà un responso anche in 20 minuti (ma il tempo effettivo dipende dalle strutture) e che nel Lazio, ad esempio, si può ottenere in 209 farmacie (ma si accettano prenotazioni solo entro la settimana, dunque se l’incontro con i parenti è previsto per Natale ora è troppo presto) e in numerosi laboratori privati. Pier Luigi Lo Palco, epidemiologo e assessore alla Sanità in Puglia, spiega al quotidiano che "chiarito che si tratta di un filtro in più, che va comunque combinato con la valutazioneche ognuno di noi può fare sui comportamenti che ha avuto e i rischi a cui si è esposto, il tampone antigenico qualora negativo non può dare la certezza della non positività. Utile, ma non risolutivo. Tutto questo premesso, va eseguito a ridosso del giorno in cui avremo l’incontro con i familiari. Si riduce il periodo finestra".
Perché un test del tampone negativo non basta per "liberare" la cena con i parenti
Infatti un test del tampone negativo non basta e non può bastare per "liberare" la cena con i parenti. Il tampone rappresenta la fotografia esatta del momento in cui viene realizzato. Se risulta negativo, significa che nel momento in cui è stato realizzato il soggetto è negativo. Questo però non mette a riparo il soggetto da problemi. La persona è negativa nel momento in cui l'ha effettuato, ma questo non significa che possa contrarlo subito dopo le analisi. Il tampone rappresenta un'istantanea nel tempo scattata nel momento del test. Il risultato si riferisce solo ed esclusivamente a quel momento.
Inoltre, aggiunge oggi il Corriere della Sera, "in molti casi i test rapidi non sono abbastanza sensibili da rilevare la presenza del virus in quantità scarse, cosa che accade agli esordi dell’infezione, quando le persone sono più contagiose. Da un presunto contatto a rischio, sarebbe opportuno attendere almeno 48 ore prima del test". C'è poi da considerare la carica virale. Se si effettua il tampone nel momento in cui la carica virale è ancora bassa e il virus sta incubando, il test potrebbe risultare negativo ma il virus “emergere” pochi giorni successivi facendo diventare il soggetto pericoloso per gli altri. Stesso problema se il tampone non riesce a intercettare il virus. L'affidabilità dello strumento diagnostico non è comunque al 100%. Questo dipende anche dal tipo di test che viene effettuato. Solitamente il test realizzato con la tecnica chiamata reazione a catena della polimerasi, o P.C.R., possono rilevare il virus quando è presente anche a livelli molto bassi. Per ottenere i risultati di questo test è però necessario attendere anche due giorni e questo lascia esposti per questo periodo. Il risultato potrebbe essere già “vecchio” quando arriva.
Infine, bisogna considerare che il pranzo di Natale a tavola con persone che mangiano e bevono, parlano e discutono, costituisce l'ambiente ideale per la diffusione del coronavirus Sars-CoV-2. Per questo è bene considerare che in questo momento non è possibile rinunciare alle precauzioni e ai dispositivi di protezione individuale. Anche in caso di test del tampone negativo, bisogna indossare le mascherine, stare a distanza e lavarsi le mani. (Today.it)