Si sarebbe rivolta alle cure di un pronto soccorso della provincia di Agrigento in seguito un malore, ma nonostante fosse stato chiarito che era in corso un attacco ischemico non le sarebbero state prestate le giuste cure, provocandole gravissimi danni permanenti e invalidanti.
Per questo una donna ha presentato ricorso contro l'azienda sanitaria chiedendo un risarcimento da oltre 370mila euro. Lo riporta Agrigentonotizie.it. I fatti risalgono al 2017: la paziente, si legge nella costituzione in giudizio dell'Asp, "nonostante le fosse stata formulata la diagnosi descrittiva di ictus cerebrale e le condizioni fisiche generali deficitarie, non avrebbe ricevuto adeguate terapie atte ad arginare la patologia", come sarebbe stato riscontrato pochi giorni dopo da un reparto di riabilitazione neurologica di una Fondazione (anche questa omissata). Questo avrebbe provocato quindi "gravissimi postumi invalidanti" che sono ovviamente irreversibili.
Di tutt'altro parere è l'azienda, che invece sostiene che i propri medici abbiano operato in modo corretto e nulla possa essere addebitato loro, né, tanto meno, nulla può essere chiesto economicamente alla stessa Asp, che si costituirà in giudizio per tentare di non pagare il risarcimento richiesto.