Pubblicato il: 20/09/2018 alle 16:54
Ancora un bene confiscato alla mafia e che questa mattina è stato consegnato al Comune di Niscemi affinché possa essere riutilizzato per fini sociali.
Ad averlo consegnato al sindaco Massimiliano Conti, quale legale rappresentante del Comune di Niscemi, è stato l’avvocato Salvatore Comito, coadiutore dell’Agenzia dei beni confiscati alla mafia.
Si tratta di un immobile composto da un terreno di 2 mila metri quadrati sito in contrada Stizza, vicino all’Oasi “Madonna del Buon Consiglio” e di una villetta di 80 metri quadrati che la magistratura ha confiscato alla mafia e che è stato assegnato al Comune di Niscemi.
Presenti questa mattina all’atto di consegna al Comune del bene confiscato alla mafia, anche il Cav. Renzo Caponetti, presidente regionale e membro del direttivo nazionale dell’Associazione antiracket, nonché Gianluca Gagliano, presidente dell’Associazione antiracket di Niscemi “Ninetta Burgio”.
“E’ lo Stato che vince contro il malaffare”, ha detto il sindaco Massimiliano Conti, “e come amministratori comunali avvertiamo tutta la responsabilità affinché l’immobile che ci è stato affidato, possa essere riutilizzato nel migliore dei modi a scopi sociali, utili alla collettività e come simbolo di affermazione dei valori della legalità.
Indubbiamente, avuta la disponibilità del bene, l’Amministrazione comunale si consulterà con tutte le associazioni per ottenere i suggerimenti utili volti a decidere la modalità specifica del riutilizzo dell’immobile a scopi sociali e con l’attuazione di un progetto mirato”.
Il primo cittadino inoltre, a proposito della mancata comparizione ieri del Comune di Niscemi come parte civile nell’udienza del processo penale “Fenice” aggiunge: “la mancata comparizione è stata causata dal fatto che non abbiamo ricevuto in Comune l’avviso relativo all’udienza da parte dell’avvocato precedentemente incaricato. E ovvioche provvederemo ad attuare ogni provvedimento sanzionatorio derivante dalla mancata ricezione della comunicazione dell’udienza di ieri, dato che come Comune di Niscemi, parte civile nel processo penale Fenice, abbiamo avuto riconosciuto un risarcimento”.