Pubblicato il: 04/12/2013 alle 09:24
Secondo appuntamento della stagione concertistica “Nissa Jazz” al Teatro Margherita con Gianluca Petrella e Giovanni Guidi “Soupstar”, le Nuove stelle del Jazz.
Li abbiamo conosciuti nella band di giovani talenti di un big dl jazz italiano – Enrico Rava -, li ritroviamo adesso musicisti affermati forti del loro talento. Il Circuito Jazzistico Siciliano e l’associazione culturale Musicarte di Caltanissetta, ospitano il tour siciliano del trombonista Gianluca Petrella e del pianista Giovanni Guidi, in arte SoupStar, i quali presenteranno il loro ultimo disco omonimo uscito a ottobre nel concerto che avrà luogo Mercoledì 4 dicembre alle ore 21,30 al Teatro Margherita di Caltanissetta per Nissa Jazz. La serata di musica sarà aperta dal trio del pianista siracusano Raffaele Genovese, con lui Carmelo Venuto al contrabbasso e Emanuele Primavera alla batteria. Il biglietto d'ingresso è di 12 euro, ma sarà possibile ancora abbonarsi ai 6 concerti della stagionecon 58 euro.
Gianluca Petrella trombone, effetti; Giovanni Guidi piano. Due dei migliori jazzisti italiani di nuova generazione – Gianluca Petrella e Giovanni Guidi – e un nome – SoupStar – in un gioco di parole racchiudono il cuore di una collaborazione ormai consolidata: una salutare capacità di mettersi in gioco costantemente, con ironia e apertura mentale, e la propensione a esplorare, in lungo e in largo, nuove dimensioni e nuovi linguaggi. Un approccio vitale e necessario che consente al jazz, oltre che a delineare nuove strade, di vivere un fertile momento di grazia. Dopo l’uscita del primo disco del duo, dall’omonimo titolo «SoupStar» (uscito nell’ottobre scorso per Musica Jazz) e reduci da un anno che ha visto crescere la loro capacità e la loro fama (non ultimo il successo del mini tour in terra serba e francese), Gianluca Petrella e Giovanni Guidi sono due degli esempi più convincenti di questo periodo storico.
Cresciuti entrambi, seppur con dinamiche diverse, sotto la guida di un musicista illuminato qual è Enrico Rava, i due musicisti sono riusciti a trovare in SoupStar un ottimo equilibrio tra la libertà di sperimentare molteplici linguaggi e il forte approccio all’improvvisazione: un duo dinamico, quindi, in perfetta sintonia – artistica e umana – ricco di idee e di sfumature. Nei loro concerti sanno alternare originali riletture di brani come “Over The Rainbow” o “Prelude To A kiss” – a esempio – ad altri scritti a quattro mani (pubblicati nel disco «SoupStar») o inediti, in grado di esprimere al meglio la loro personale dimensione.
Ha scritto di loro Libero Farnè per All about jazz, in occasione di Umbria Jazz Winter 2012: “Il mondo espressivo del trombonista ha subito un'evoluzione nel tempo; oggi le sue note lunghe e acute, l'uso del vibrato e il senso melodico riescono a raggiungere un lirismo poetico, perfino una serenità, che la scontrosa e imprevedibile aggressività di un tempo non possedeva. Questi momenti di distensione non escludono ovviamente le tipiche accensioni del trombonista, contrastate ed espressioniste. Appunto per questo funziona a meraviglia il suo rapporto musicale con Guidi, che questi aspetti opposti, di decantato intimismo e di feroce estroversione, li racchiude e intreccia nella sua personalità, nel suo corpus compositivo e nel suo pianismo, che sa coniugare fasi delicatamente evocative e avvolgenti ed altre di aggrovigliata problematicità”.