Pubblicato il: 21/10/2014 alle 10:09
Risultato bugiardo quello di ieri sul campo del Cus Catania, alla luce del gioco espresso dalle due squadre in campo, con un predominio territoriale e di possesso della Nissa Rugby che costruisce azioni da meta per tutto il primo tempo e buona metà del secondo, ma che purtroppo non riesce a concludere per i soliti errori finali individuali dovuti a eccesso di sicurezza e mancanza di fiducia nel compagno, evidenziati anche negli scorsi incontri. Sul piano del gioco c’è stata quasi un’unica squadra in campo che oltre a costruire gioco riesce anche a bloccare il gioco avversario, fatto dai noti drive in touche e timidi tentativi di gioco al largo, ma anche una squadra che regala all’avversario più di un calcio di punizione sui punti d’incontro e nel gioco “ a terra”. Così alla fine del primo tempo almeno 5 occasioni da meta non concretizzate ma nessuna segnata per la Nissa e il risultato a favore del Cus per 6 a 3, rispettivamente 2 a 1 sui calci piazzati, a seguito degli impietosi fischi arbitrali su infrazioni di gioco, a volte, apparsi poco appariscenti. Nel secondo tempo la musica non cambia con una Nissa sempre in cattedra e un Cus sempre più sornione e più pronto ad approfittare degli errori degli avversari per diventare improvvisamente pericoloso ma alla fine sempre ben bloccato dalla difesa nissena riorganizzatasi abbastanza in fretta. Si va avanti nel punteggio delle segnature solo su calci fino a un stretto 9 a 6 per la Nissa, risultato anche abbastanza poco sincero e rispettoso dei valori in campo e si alza anche il livello della battaglia e dello scontro. Ma tutto succede negli ultimi 10 minuti con Alessandro Di Prima che si fa espellere per uno stupido fallo di reazione, qualche sostituzione forzata in 1^ linea (Lo Celso e Ventorino infortunati) qualche altra per dare nuove energie fisiche alla squadra che deve giocare con un lottatore in meno, ma il problema centrale è il susseguente “calo di concentrazione” che sposta i valori in campo. Così il Cus si fa sotto e poco alla volta diventa incontenibile: una azione individuale del n° 10 che batte una difesa meno attenta di altre volte e, comunque, ben bloccato da un salvataggio “in extremis” dell’estremo Emiliano Di Maura, qualche altro drive da touche non bloccato “sul nascere” così come fatto per tutto l’incontro, una difesa che comincia ad attendere piuttosto che aggredire fino all’inverosimile. A 2’ dalla fine dell’incontro, da una touche a pochi metri dalla linea di meta della Nissa, il Cus riesce a far valere i diritti di un drive penetrante con la difesa nissena che non trova né il tempo né l’organizzazione per fermare “l’avanzamento fatale” concluso con la meta del Cus e con la beffa finale per la Nissa: risultato finale 11 a 9 per il Cus. Il commento dei tecnici, comunque, non ci sembra così negativo. “ La squadra ha giocato secondo quanto costruito in settimana – dichiarano Bonomo e Granata – ha dato anche spettacolo in campo ma, purtroppo, non ha saputo chiudere cinicamente la partita già nel primo tempo; il gruppo deve crescere ancora sotto questo aspetto realizzando almeno la metà di quello che costruisce e deve approfittare maggiormente degli errori degli avversari per ribaltare subito la situazione e colpire una difesa non ancora riorganizzata. Che le aspirazioni del Cus e della Nissa fossero da vetta della classifica non era una “verità nascosta” ma adesso 4 punti di differenza in classifica ci sembrano eccessivi e vanno rimediati prima possibile curando questa “sterilità offensiva” e questi “cali di concentrazione” che hanno determinato questo inizio di campionato; ci sono ancora 2 partite, prima della sosta di novembre (3 settimane) che sono decisamente importanti per non concedere altri vantaggi al Cus Ct. Adesso la gara con il Cus continua “ a distanza “ su altri campi, ci leccheremo velocemente le ferite, recupereremo qualche infortunato, la preparazione si farà sempre più intensa per completare la maturazione di questo gruppo che può fare ancora meglio e ….. poi si vedrà. D’altronde per migliorarsi non bisogna imparare anche dalle sconfitte ? “ Il presidente della Nissa Rubgy, Giuseppe Lo Celso, intende precisare “che i fatti accaduti sugli spalti della cittadella sono solo da imputare ad un genitore della squadra avversaria un po’ nervosetto, ma calmato direttamente dagli altri genitori dei ragazzi del CUS Catania. I giocatori delle due squadre, durante il momento di nervosismo vissuto sugli spalti, erano impegnati a giocare e quindi non coinvolti nell’accaduto. Tra le due società viggono rapporti di stima e rispetto reciproco e tra i giocatori rispetto da avversari".