Pubblicato il: 31/08/2015 alle 11:26
No all’apertura in Sicilia di corsi di laurea universitari di area sanitaria dell’università rumena privata ”Dunarea de Jos”. Si tratta di “un espediente per aggirare le maglie dell'accesso programmato, senza alcuna ricaduta positiva per il territorio e per il sistema salute”. E’ l’appello del coordinamento delle associazioni e dei rappresentanti di medicina siciliani.
L’appello, cui aderisce anche l”associazione italiana giovani medici (Sigm), è indirizzata al Miur e al ministero della Salute perché, “nell'ambito delle proprie prerogative, blocchino l”avvio dei corsi”. Per i firmatari dell’appello è “schizofrenico l’atteggiamento del Governo Regionale, che da un lato compartecipa alla definizione del numero programmato e dall’altro, offrendo la fruizione delle proprie aziende sanitarie, sostiene un’iniziativa straniera che amplia il numero degli aspiranti medici ed infermieri.
“Il colmo -proseguono i firmatari dell’appello- sarebbe qualora si trattasse di un’operazione non a costo zero per la Regione, dopo che il Governo Crocetta ha posto fine al finanziamento di contratti aggiuntivi regionali per i giovani medici siciliani aspiranti specializzandi”. “Se l’iniziativa della Fondazione Proserpina andasse a buon fine, si aprirebbe la strada -si legge ancora nel testo- ad una vera e propria ‘invasione’ straniera nel campo dell’erogazione dei saperi sanitari in Italia. Stupisce, inoltre, la mancata presa di posizione della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo)”.
Per l’Associazione italiana giovani medici questa “iniziativa, che ha registrato il formale supporto della Regione Sicilia a mezzo della stipula di una specifica convenzione, avrebbe delle ricadute negative sul territorio nazionale, rappresentando un precedente che minerebbe alle fondamenta il sistema dell”accesso programmato ai corsi di laurea di medicina e delle professioni sanitarie”.