Pubblicato il: 16/02/2023 alle 12:49
Il prossimo 24 febbraio ricorrerà il primo anniversario dall'invasione russa dell'Ucraina, ultimo atto di un conflitto che si protrae da ormai 9 anni nella regione. Un conflitto scoppiato nel 2014 nelle regioni del Donbass che già prima del 24 febbraio aveva prodotto oltre 14mila morti. Nelle scorse settimane il Parlamento italiano ha votato l’invio di armi all’Ucraina per tutto il 2023. Il Governo Meloni, in piena continuità con l’Agenda Draghi e col sostegno della quasi totalità del Parlamento, conferma un coinvolgimento spinto del nostro Paese nel conflitto imperialista ucraino, favorendo così l’industria italiana delle armi e tutti quei settori economici che vedono opportunità di profitto nella ricostruzione dei territori distrutti.
Con la stessa fermezza con cui viene rimarcato il supporto dell’Italia ad una delle due fazioni belligeranti, il Governo Meloni sta portando avanti una guerra alle classi popolari: il taglio del reddito di cittadinanza, la reintroduzione dei voucher e la rimozione dei limiti sull’utilizzo dei contratti a tempo determinato accresceranno le sacche di lavoro nero e precario, specialmente al Sud. L’autonomia differenziata acuirà le differenze già esistenti nell’erogazione di servizi tra le regioni più ricche e quelle più svantaggiate.
Per queste e tante altre ragioni il comitato No Muos torna a protestare e lo farà il prossimo 25 febbraio.