Pubblicato il: 25/02/2014 alle 19:39
“La Regione s'impegni affinché l'imprenditore antiracket di Bivona, Ignazio Cutrò, venga messo nelle condizioni di tornare a lavorare. Occorre trovare una formula per dargli credito, circa 20 mila euro, così da poter esibire la sua regolarità contributiva, attestata dal Durc, e poter partecipare a gare ed appalti”. Lo dice il deputato regionale del Partito democratico e vicepresidente dell'Antimafia regionale Fabrizio Ferrandelli dopo l'annuncio dell'imprenditore agrigentino, che ha annunciato l'intenzione di lasciare l'Italia perché abbandonato dalle istituzioni.
Per Ferrandelli, infatti, “senza il Durc Cutrò perderà la sua ditta, da tempo in crisi a causa delle sue denunce, e le istituzioni perderanno la battaglia per difendere e affermare un'economia legale. Faccio quindi appello alla sensibilità del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta affinché dalla Sicilia parta un messaggio incoraggiante rivolto a tutta l'Italia e cioé che resistere alla mafia in Sicilia conviene”. Ma non solo: “In secondo luogo luogo – continua Ferrandelli – occorrerà garantire il diritto allo studio dei suoi due figli, universitari in una località segreta, impossibilitati a pagare la retta e l'alloggio e quindi a continuare il percorso di studi”.