Pubblicato il: 18/12/2013 alle 09:34
“Non esiste nè un lager nè un campo di concentramento e le immagini dei migranti che si sottopongono ai getti sanitari è una consuetudine praticata a loro difesa”. Ad affermarlo in un'intervista al Corriere della Sera è Cono Galipò, responsabile della cooperativa “Lampedusa accoglienza”, che si è aggiudicata da cinque anni l'appalto per la gestione del Centro di accoglienza dell'isola finito al centro delle polemiche dopo un servizio tv.
In riferimento ai getti sanitari all'aperto, mentre i migranti erano tutti nudi al freddo, senza un minimo di privacy, dice: “Èil protocollo da seguire quando si spruzza un prodotto come il benzoato di benzina…”. Poi aggiunge: “Basta con questa storia del lager perché il filmato che s'è visto in tv falsa tutto”.
“Quel che appare – puntualizza – confonde la realtà e confonde chi poi commenta fatti non reali. Non potete metterci alla gogna per qualche sequenza che non può dire nulla su quello che facciamo realmente tutti noi per i migranti. La realtà è un'altra”.
“Lo spazio in cui tutto si svolge – spiega – è sostanzialmente protetto dalle pareti degli stessi container. Non è vero che tutti vedono tutto”. “Qui – aggiunge – si lavora notte e giorno con una abnegazione che tutti conoscono, senza mai tirarsi indietro su niente, sempre disponibili, pullman, mezzi e uomini pronti sul molo per ogni arrivo…”.
Intanto, un fascicolo è stato aperto dalla Procura di Agrigento. Il procuratore capo Renato Di Natale e l'aggiunto Ignazio Fonzo hanno disposto l'acquisizione del video mostrato dal Tg2.