Pubblicato il: 17/10/2013 alle 09:20
Nel suo negozio non ha commercializzato scarpe del noto marchio “Hogan” men che mai fasulle come l'accusa sosteneva. Èstata assolta dall'accusa di ricettazione e uso contraffatto di marchi la nissena Gaetana Paola Seminara di 48 anni, ex titolare di un negozio di calzature in corso Vittorio Emanuele. “Il fatto non sussiste” ha stabilito ieri il giudice monocratico Antonella Leone, scagionandola da tutte le accuse condividendo così le argomentazioni dell'avvocato Daniele Osnato. Di contro, il pubblico ministero chiedeva la condanna dell'imputata. Richiesta a cui s'era associato il Gruppo Tod's, il brand della famiglia Della Valle che produce la scarpa di tendenza, costituitosi parte civile insieme a Confesercenti Sicilia. Associazione di categoria che per la prima volta aveva scelto di schierarsi contro una commerciante sospettata di avere posseduto merce taroccata su cui v'era impressa una importante griffe.
Il nome di Seminara – che aveva chiuso la sua attività in centro storico nel 2006 – era finita nella vasta indagine condotta dalla Guardia di Finanza in tutta Italia, dopo un blitz nel novembre 2008 in un calzaturificio di Caserta che riproduceva una variegata gamma di modelli identici agli originali su cui v'era riprodotto il marchio “Hogan”. Ma si trattava di merce contraffatta. Spulciando fatture e libri contabili, le Fiamme Gialle accertarono che il titolare dello stabilimento aveva fornito uno stock di scarpe alla commerciante nissena nel biennio 2004-2005, insomma poco prima che lei cessasse l'attività. Ma nessuna tipologia di scarpe “incriminate” era mai stata spedita – nè tantomeno venduta al dettaglio – nel punto vendita di Gaetana Paola Seminara, come emerso dall'istruttoria dibattimentale da cui è uscita scagionata con formula piena. Il caso suscitò parecchio clamore in Italia, in particolare quando il Gruppo Tod's scoprì che alcuni produttori campani e cinesi stavano riproducendo il modello di scarpa Hogan, molto in voga tra i nisseni.