Pubblicato il: 17/07/2023 alle 09:44
"Mamma, sto bene". La chiamata, arrivata dopo la mezzanotte e mezza di ieri, ha fatto saltare di gioia i genitori, che erano in apprensione da ore. La lunga giornata di sabato si è chiusa con il lieto fine: il 25enne di Roma, disperso in mare nelle acque dell’Isolotto di Porto Ercole da metà di pomeriggio, è riuscito a raggiungere la riva ad Ansedonia dove ad alcune persone presenti in un locale ha chiesto il telefono cellulare per avvisare i familiari. Ha nuotato percorrendo diverse miglia.
Il ragazzo, descritto come un abile nuotatore, si era tuffato dal gommone dove erano anche i genitori dicendo che avrebbe fatto snorkeling. Con maschera, boccaglio e pinne, quindi, si era allontanato a nuoto dall’Isolotto. Passato del tempo, troppo tempo secondo i familiari (anche perché si stava facendo buio) è partita la richiesta di aiuto e le ricerche hanno visto coinvolti una ventina di uomini dell’Ufficio Circondariale di Porto S.Stefano, coordinate dal comandante Luigi Buta, squadre e sommozzatori dei Vigili del fuoco (arrivati anche da Livorno e Firenze), oltre a due elicotteri (uno della Guardia costiera, l’altro dei Vigili del fuoco). Ore di lavoro e di preoccupazione interrotte dalla telefonata del ragazzo che – per fortuna – era in buone condizioni di salute, benché comprensibilmente stremato. Portato per accertamenti al Pronto soccorso dell’ospedale di Orbetello, è stati dimesso dopo poche ore.
"È stato messo in campo un dispositivo massivo di ricerca – dice il comandante Luigi Buta – coordinato dalla sala operativa di Livorno. Abbiamo profuso uno sforzo ampio, quello che è successo alla fine è solo una buona notizia". Il giovane ai soccorritori ha spiegato di aver perso l’orientanento e di aver deciso di nuotare verso il punto della costa dove vedeva delle luci. Però, essendosi comunque immerso senza i dispositivi di sicurezza, rischia una multa.