Pubblicato il: 25/02/2015 alle 09:00
Tutti noi abbiamo bisogno di un po’ di dolcezza per affrontare le nostre giornate. Ma quando è troppa oltre a stancare, fa soprattutto male. Allora non lasciamoci tentare, esistono tanti modi per “essere dolci”, e noi dobbiamo essere in grado di riconoscerli e, per conoscere meglio questo alimento abbiamo chiesto il supporto della biologa nutrizionista Alessandra Cucchiara.
“Inconsapevolmente ingeriamo ogni giorno una certa quantità di zucchero, quindi badate bene ai diversi ingredienti che sono elencati in etichetta: può infatti succedere che gli zuccheri vengano divisi con nomi diversi in modo da sembrare tanti ingredienti differenti, ma in realtà è solo un espediente per non calcolare la presenza totale (che altrimenti finirebbe al primo posto nell’etichetta)”. Quindi al posto di scrivere che un prodotto contiene il 40% di zucchero, troveremo scritto il 10% di zucchero, 5% di miele, 10% di succo d’agave, 5% di fruttosio, e così via. Potremmo allarmarci leggendo come primo ingrediente lo zucchero, allora l’azienda scompone lo stesso ingrediente con nomi diversi. Il comune zucchero da tavola è denominato anche saccarosio e può essere proposto sottoforma di sciroppo di glucosio, zucchero di canna, maltosio, destrine, maltodestrine, mannitolo, sciroppo di malto. Altri zuccheri utilizzati sono il fruttosio (lo zucchero della frutta), il lattosio (lo zucchero del latte), il sorbitolo, il destrosio. Ci sono poi gli zuccheri naturali come il miele, zucchero d’uva, succo di frutta concentrato, melassa, sciroppo d’acero, sciroppo di riso, sciroppo d’agave. Oltre a questi zuccheri possono esserci gli edulcoranti: stevia, aspartame, acesulfame, saccarina, sucralosio, ciclammati, a cui si affiancano i polialcoli derivati dal glucosio: sorbitolo, xilitolo, mannitolo, isomalto, maltitolo (dolcificanti naturali). “Vi illudete di comprare un prodotto senza zucchero, mentre gli zuccheri ci sono, eccome, e riconoscerli non è sempre facile”. Ognuno di noi consuma più zuccheri di quanto pensa, in quanto essi si trovano in tantissimi alimenti, anche quelli più insospettabili. Li possiamo trovare nello yogurt, nei biscotti, nelle fette biscottate, nelle merendine, nelle bevande gasate, nei cereali, nelle barrette dietetiche, nelle conserve di pomodoro, nei salumi, nelle salse (maionese, ketchup, senape), nei sughi pronti, nei wurstel, nel pane confezionato, nel minestrone. Attenzione poi a quei prodotti “senza zuccheri aggiunti”, dove troveremo gli edulcoranti, che altro non sono che zuccheri artificiali, si tratta di sostanze sintetizzate in laboratorio. Potete ritrovarli in etichetta con il loro nome oppure con un codice contraddistinto dalla lettera E, in quanto si tratta di additivi alimentari. Fa eccezione la “stevia” che è un edulcorante naturale. Da qui, quindi una domanda sorge spontanea, cosa uso al posto dello zucchero? Sarebbe meglio farne a meno, abituiamoci a gusti meno dolci, per fortuna le nostre papille gustative non hanno una memoria così a lungo termine, quindi se gradualmente diminuiamo l’apporto di zucchero che consumiamo giornalmente, il nostro palato (volente o nolente) dopo un paio di settimane dovrà adattarsi di conseguenza. Ma perché dobbiamo diminuirne il consumo? L’assunzione di zuccheri semplici innalza i livelli di glucosio nel sangue. Livelli elevati scatenano numerosi danni, tra cui obesità, diabete, malattie cardiovascolari, e tanti altri. “Sappiatevi regolare – conclude la dottoressa Cucchiara – comprate con gli occhi e guardate il “dolce” dove si nasconde, che tanto dolce poi non è”.
Per approfondire: Sai quel che mangi? I consigli dell’esperta per una dieta equilibrata