Pubblicato il: 24/08/2022 alle 16:00
“Giovanni Padovani era arrivato alla Sancataldese circa 10 giorni fa. Sebbene nei giorni trascorsi in albergo per il ritiro con i compagni aveva avuto un comportamento normale, e con loro aveva anche instaurato un buon rapporto, sembrava un ragazzo un po’ solitario”. A descrivere il comportamento degli ultimi giorni di Padovani, il calciatore 26enne fermato per l’omicidio dell’ex compagna Alessandra Matteuzzi, avvenuto ieri sera a Bologna, è l’avvocato Salvatore Pirrello, dirigente e legale della Sancataldese, squadra militante in serie D. “Avevamo intuito – continua Pirrello – che avesse dei problemi e non era sereno e spesso si isolava, tant’è che sabato aveva lasciato improvvisamente il ritiro dicendo all’allenatore che per problemi personali doveva andare via. Lunedì ci aveva ricontattato per chiedere di rientrare in squadra. Ma il fatto che fosse andato via senza nessuna spiegazione la sera prima della partita di domenica, contro il Catania, per noi era un fatto grave e quindi non lo abbiamo più reintegrato in squadra comunicandogli che per quanto ci riguardava poteva cercare una nuova società. Certo nessuno poteva aspettarsi fatti simili. La notizia ci ha lasciato sconvolti”.