Pubblicato il: 22/12/2023 alle 09:58
"E' stata un'attività investigativa complessa intanto per la caratura criminale dei soggetti che sono stati colpiti dal provvedimento, parliamo della famiglia mafiosa di Niscemi e del mandamento di Gela, uno dei più considerati a livello nazionale dal punto di vista criminale. E poi per il fatto che si è sviluppata in un clima di ostilità nei confronti delle forze dell’ordine, e con un atteggiamento di minaccia costante nei confronti degli imprenditori, e quindi, con la difficoltà di intervenire con tempestività con attività concrete e mirate per scongiurare fatti più gravi". Così il colonnello Vincenzo Pascale, comandante provinciale dei carabinieri di Caltanissetta commentando l'operazione Mondo Opposto che ha portato a 28 misure cautelari e alla sospensione dal servizio di un appuntato dei carabinieri. Tra gli arrestati c'è invece un ex poliziotto in pensione. A proposito di queti due casi il colonnello ha detto: "Sono stati registrati dei comportamenti da parte delle forze dell’ordine che sono stati valutati dall’autorità giudiziaria. Il nostro obiettivo è quello di mantenere la legalità a 360 gradi. Quindi dove c’è da intervenire si interviene in maniera tempestiva nei confronti di chiunque". Ma il comandante provinciale ha soprattutto invitato gli imprenditori a continuare a denunciare. "L’operazione di oggi, al di là della complessità, è una vittoria dello Stato, un forte segnale della sua presenza sul territorio. Aver tutelato l’imprenditore e averlo seguito in un percorso che ormai ha fatto da anni ed essere riusciti a condurre questa operazione, evitando un omicidio, credo sia un motivo per cui gli altri imprenditori debbano considerare che forse conviene, ed è giusto, e sempre meglio affidarsi allo Stato. Perché lo Stato quando serve è presente in maniera forte e determinata". Grazie all'intervento tempestivo dei carabinieri, così come sottolineato in conferenza stampa dal procuratore capo Salvatore De Luca, è stato possibile evitare l'omicidio di un imprenditore che 10 anni fa aveva denunciato e fatto condannare il capo mandamento di Gela, Alberto Musto. Quest'ultimo, insieme al fratello Sergio, era determinato ad ucciderlo. Ma i loro piani salteranno in aria grazie all'intervento tempestivo degli uomini dell'Arma.