Pubblicato il: 17/04/2021 alle 21:47
Relativamente alla questione della riapertura delle scuole sono opportune delle riflessioni, precedute tuttavia da una doverosa premessa. In data 15 Marzo, il Sindaco di Caltanissetta emanava ordinanza di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e disponeva lo svolgimento delle attività didattiche con modalità a distanza; il 5 Aprile emanava un’altra ordinanza di proroga della sospensione delle attività didattiche in presenza. In quest’ultima circostanza il Sindaco, successivamente all’incontro con il COC (Centro Operativo Comunale) a cui partecipava anche il Direttore Sanitario dell’Asp, riferiva durante una diretta Facebook che l’80% dei positivi risultava affetto da variante inglese e che vi erano in atto dei focolai all’interno delle scuole.
Il 14 Aprile, sempre tramite una diretta Facebook, il Sindaco mostrava una nota dell’Asp di Caltanissetta in cui venivano riportati i casi positivi dal 7 al 13 Aprile ed evidenziava come gli stessi superassero di parecchio il limite imposto dalla legge: 179 casi, di cui 116 nella fascia 3-18 anni (popolazione scolastica); di questi 116 casi, 106 affetti dalla variante inglese molto più contagiosa e persistente; 2 classi in isolamento (benché le scuole fossero chiuse da un mese). In tale contesto, il Sindaco specificava che la nota prodotta dall’Asp era indirizzata principalmente al Presidente della Regione, in seconda istanza alla Direzione Generale dell’Asp e, solo come terzo indirizzario, al Comune di Caltanissetta.
Venerdì 16 Aprile, il Sindaco postava sulla sua pagina Facebook la nota con la quale il Dirigente del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp – seppure attraverso una sintassi discutibile che ha reso la nota del tutto contraddittoria e poco comprensibile – intendeva affermare la mancanza dei requisiti per la richiesta al Presidente della Regione dell’adozione di un provvedimento di autorizzazione della didattica a distanza per quelle classi ( ossia fino alla prima media) per le quali è prevista la didattica in presenza anche durante la zona rossa. Fatta questa doverosa premessa, non possiamo condividere il ruolo di mero spettatore che ha dichiarato di avere il Sindaco in queste ore di particolare difficoltà e di confusione in cui si trovano le famiglie nissene. Gli chiediamo, pertanto, di assumersi “ora”, “subito”, “tempestivamente”, prima che inizino le lezioni in presenza, le sue responsabilità di primo cittadino di Caltanissetta, mettendo in atto le sue prerogative.
Del resto, in coerenza con ciò che è stato fatto sino ad adesso (ricordiamo le dichiarazioni allarmate di pochissimi giorni fa), di fronte a una situazione che continua ad essere particolarmente grave, dovrebbe essere ancora una volta adottata un’ordinanza contigibile ed urgente ai sensi dell’art. 50 TUEL – scevra da ogni vincolo normativo regionale e nazionale e che non richiede alcuna relazione delle autorità sanitarie – con cui prorogare le lezioni a distanza sino a quando non vi saranno dati più rassicuranti e, lì dove possibile, iniziare a valutare poi, con una pianificazione da porre in essere con i dirigenti scolastici, un graduale rientro, magari con una didattica in presenza alternata.
A tal proposito, ci chiediamo come si può non tenere conto del fatto che la variante inglese, contagiabile anche nel rispetto del distanziamento di un metro di distanza, stia colpendo soprattutto giovani in età scolare (3-18 anni) e come ciò si possa conciliare con la presenza di venti, venticinque alunni in aule spesso non sufficientemente spaziose. E ancora, come questa condizione di grave contagio possa essere compatibile con la riapertura delle scuole materne e degli asili, frequentati da bambini troppo piccoli per comprendere ed attuare le misure anti contagio.Le famiglie nissene, sino ad oggi, hanno fatto enormi sacrifici pur di mantenere in sicurezza i propri figli; non vorremmo che tutti gli sforzi fatti vengano vanificati ora che si spera di poter coglierne i frutti con una ripartenza che coinvolga quanto prima tutti gli ambiti della Città, compreso il mondo commerciale oggi più colpito.
È per questi seri motivi che, ricordando al Sindaco di essere massima autorità sanitaria cittadina e di disporre degli strumenti che la legge stessa gli fornisce per fronteggiare situazioni contingibili ed urgenti, gli chiediamo di non limitarsi ad una mera presa d’atto, relegandosi il ruolo di mero spettatore, ma di assumere quello di attore protagonista.
Salvatore Licata e Daniele Patti
Coordinatore e Porta voce Orgoglio Nisseno