Pubblicato il: 12/10/2023 alle 09:24
Utilizzare l’area del Comune di Gela vicina all'ospedale per adibirla a parcheggio riservato ai dipendenti del Vittorio Emanuele. È la proposta del sindacato Nursind che ha chiesto un incontro al sindaco per rappresentare una problematica che interessa ogni giorno centinaia di operatori sanitari. In una nota a firma del segretario territoriale Giuseppe Provinzano, il Nursind ricorda che “l’ospedale Vittorio Emanuele è un bene pubblico e costituisce un fiore all’occhiello della sanità del territorio, grazie all’elevato impegno professionale di tutti i dipendenti. Purtroppo, però, all’esterno non esiste un parcheggio riservato ai dipendenti e nella zona antistante l’ingresso dell'ospedale la sosta è regolamentata con le strisce blu e quindi a pagamento”.
Il sindacato degli infermieri spiega quindi che “l'unico parcheggio nella zona limitrofa all'ospedale che i dipendenti hanno a disposizione per le ore serali e notturne non è custodito ed è territorio incontrastato dei cani randagi e quindi poco sicuro soprattutto per le lavoratrici donne che transitano dopo aver effettuato il turno pomeridiano, o prima di quello notturno”. Da qui la richiesta al Comune di utilizzare in concessione l’area attualmente incolta di proprietà del Comune che si trova a sud dell’ospedale per adibirla a parcheggio. Il Nursind chiede inoltre ai vertici dell’azienda “che per motivi di interesse pubblico, venga consentita la sosta all’interno delle aree disponibili del nosocomio con apposita regolamentazione, che tenga conto esclusivamente, del numero complessivo dei dipendenti in servizio.
E chiede anche di munire ogni dipendente di un pass di riconoscimento a fine sia di rendere manifesto che il mezzo del dipendente sia autorizzato a entrare nel presidio ospedaliero, sia per identificare il mezzo di ciascun dipendente affinché si possano irrogare eventuali sanzioni, ad esempio allorché il mezzo venga parcheggiato dal dipendente in zone non preposte alla sosta all'interno del presidio ospedaliero stesso”. Infine, Provinzano chiede “di munire l'entrata accessibile ai mezzi autorizzati di un semaforo da installare, al fine di segnalare se vi siano ancora parcheggi disponibili. Anche se contrattualmente “non esiste un diritto al parcheggio” da parte dei lavoratori – conclude Provinzano – pensiamo che non cominciare una giornata lavorativa con un diavolo per capello, soprattutto per chi si occupa della nostra salute, sarebbe del tutto auspicabile”.