"Ho scelto di rispondere oggi alle diverse richieste che in passato mi sono state poste in merito alla progettualità del Presidio ospedaliero di San Cataldo perché ritengo che bisogna rende note tali progettualità solo nel momento in cui la concretezza di un progetto prende il sopravvento". E' quanto afferma in una nota il manager dell'Asp di Caltanissetta, Alessandro Caltagirone.
"Abbiamo lavorato – spiega Caltagirone – in questo ultimo anno su una progettualità molto complessa, estesa a tutti i presidi della provincia e fortemente articolata, che interessa le prestazioni diagnostiche e quelle radioterapiche che la collettività richiede in quantità e qualità sempre più performanti.
Il progetto, nel suo complesso, è stato presentato la scorsa settimana all’Assessore avv. Ruggero Razza che lo ha colto favorevolmente commentando che lo stesso rispondendo all’interesse pubblico, da una forte sterzata al bisogno di salute e buona sanità che l’intera provincia merita.
Tale progettualità investe tutte le aree di diagnostica e radioterapia delle strutture dell’intera provincia e per il Presidio Ospedaliero M. Raimondi, determinerà un netto indirizzo verso una nuova risposta sanitaria innovativa nel settore oncologico.
Anche all’Onorevole Alessandro Pagano, che in passato ha rappresentato a mezzo stampa le sue perplessità circa una chiara evidenza sul decollo dell'ospedale Raimondi nello scenario sanitario provinciale e regionale, risponderei che “il fare” è sempre più proficuo del parlare e parlare ha senso quando gli argomenti di discussione possono essere supportati da azioni immediate.” Allora cerchiamo di essere chiari.
Un polo oncologico dedicato all’interno del presidio di S. Cataldo. È una risposta concreta quella che siamo in grado di fornire oggi, purtroppo a distanza di tempo, ma per illustrare ai cittadini in modo specifico che cosa verrà realizzato all’interno del presidio M. Raimondi.
Ed è questo il riscontro che come Direttore Generale voglio fornire oggi a tutti e a chi, come l’On. Pagano, chiedeva di mettere fine ad ogni sterile polemica con onestà intellettuale, per rispondere alle sollecitazioni poste su un tema che era stato oggetto di sua attenzione già diversi anni fa, ma del quale abbiamo ritenuto opportuno parlare solo in questa fase dopo avere elaborato una strategia vincente per il territorio e per l’Azienda. Oggi infatti i tempi sono maturi, anche alla luce degli atti elaborati, per entrare nel merito di una realizzazione che è parte di una progettualità ampia di riorganizzazione dei servizi dell’area diagnostica, radioterapica ed oncologia che interessa l’intera Asp di Caltanissetta.
Il presidio Raimondi assumerà una vocazione prettamente oncologica, con un’organizzazione sul piano strutturale e tecnico tale da consentire un percorso di assistenza completo per la presa in carico del paziente: dalla prevenzione, alle indagini diagnostiche, alle terapie da somministrare. Nel complesso l’intero presidio vedrà una rivisitazione degli spazi e dei diversi piani secondo un principio di intensità di cura.
Uno degli aspetti più qualificanti del progetto è la presenza di una tecnologia all’avanguardia, che non contrasta con la tecnologia già in dotazione all’ ASP e con quella utilizzata dalle strutture private accreditate presenti in provincia.
Altro fattore qualificante è l’incremento consistente di produttività in modo da recuperare competitività rispondendo alle necessità dei pazienti. Ciò determinerà certamente una offerta sanitaria più completa in grado abbattere le liste di attesa e ridurre considerevolmente la mobilità passiva.
Nello specifico l’unità di Radiologia (Padiglione 1 piano rialzato) sarà riammodernata e dotata di nuove strumentazioni: risonanza magnetica da 1,5 tesla, mammografo digitale e tomosintesi, tomografia computerizzata da 64 slice, radiologia digitale, ecotomografia e Doppler.
La Medicina Nucleare (piano terra del padiglione 1) sarà fortemente innovativa sul piano della diagnostica molecolare, con una nuova Tomografia ad emissione di positroni (PET/CT) e una Tomografia ad emissione di fotone singolo (SPECT /CT).
Presso l’attuale punto prelievi del padiglione 2 ( piano terra) sarà poi ripristinata la patologia clinica che garantirà gli esami di supporto alla oncologia medica e che potenzierà la diagnostica per lo screening oncologico e la diagnosi differenziale per percorsi terapeutici dedicata con metodologia molecolari e fish di ultima generazione. Al primo piano del padiglione 2 ci sarà un reparto degenza di oncologia inclusivo di Day Hospital e Day Service di Onco-ematologia. Qui inoltre sarà ulteriormente potenziato il servizio hospice e terapia del dolore. Al terzo piano, oltre all’unità di ematologia, sarà presente anche una nuova unità per la preparazione dei farmaci antiblastici (UFA).
L’Unità Farmaci Antiblastici (U.F.A.) si configura come una struttura di moderna concezione per la manipolazione dei farmaci chemioterapici. La realizzazione di questo nuovo reparto rappresenta un progetto ad alto contenuto tecnologico ideato per una gestione multidisciplinare e integrata di tutte le attività legate alla manipolazione dei farmaci attraverso l’informatizzazione e la robotizzazione dell'intero processo e la preparazione delle terapie ancillari. La struttura è stata progettata al fine di creare dei locali altamente controllati nel pieno rispetto dei criteri di sicurezza previsti dalla normativa vigente, in ambiente chiuso, protetto, circoscritto, segnalato.
L’implementazione tecnico-informatica di tutta la filiera della terapia oncologica, dalla prescrizione alla somministrazione, attraverso soluzioni innovative come quelle robotiche, previste nella progettualità posta in essere, rappresenta un approccio innovativo anche in termini di concept la cui peculiarità sarà quella di garantire la qualità del prodotto finito e la sicurezza operativa in tutti i momenti dell’attività di preparazione e somministrazione. L’unità di radioterapia – presso l’edificio D – avrà a disposizione 2 acceleratori lineari anche per Terapia Stereotassica e un Simulatore TC.
Come si può percepire dalla descrizione si tratta di un progetto che unisce all’organizzazione degli spazi – pianificata secondo una logica concepita sulla base delle esigenze del paziente – anche la volontà di dotare la struttura di un ammodernamento sul piano strumentale e tecnologico assolutamente necessario affinché le cure e l’assistenza a questi pazienti possano avere uno sviluppo a 360 gradi. Il progetto ha preso il nome di “Oncology Care” perché è il concetto di cura, inteso nel senso più profondo del termine, ad averlo animato.
“Siamo convinti e non per passare alla storia, che “Oncology Care” al PO di San Cataldo sia una risposta importante per il territorio ed è – come già ribadito – un tassello che collochiamo nel contesto di una progettualità complessiva dell’ASP di Caltanissetta volta a migliorare e rendere fruibili alcuni servizi essenziali destinati a cittadini che vivono già in uno stato di grave fragilità e hanno bisogno di poter contare su un punto di riferimento concreto dove poter essere curati al meglio.”