Pubblicato il: 07/03/2020 alle 11:14
Un chirurgo va in pensione e le attività del reparto di Chirurgia dell’ospedale Longo di Mussomeli si avviano alla sospensione. È l’allarme lanciato dal Nursind di Caltanissetta che chiede un incontro urgente con l’Asp per provare a trovare soluzioni, anche riguardo alla ricerca di pediatri e per il funzionamento del servizio di tutela della salute mentale.
La segreteria aziendale del Nursind, per voce della rappresentante sindacale Carmela Augello, ricorda delle “difficoltà nel reperimento di unità mediche nonostante gli sforzi attuati dall’Asp nel ricercarli con grande impegno. Adesso appare sempre più probabile la sospensione delle attività”.
Con il pensionamento del medico Pino Sorce dal primo marzo, sono due i chirurghi rimasti in servizio con la conseguenza che tutte le urgenze saranno trasferite a Caltanissetta.
“Come tutti, anche noi sapevamo della quiescenza del dottore Sorce – prosegue Augello – ma, avendo appreso a mezzo stampa delle rassicurazioni del sindaco circa l’immediata sostituzione dell’unità mancante in chirurgia, ne abbiamo atteso fiduciosi l’arrivo. Adesso è passata una settimana circa e, dell’arrivo del nuovo chirurgo, non se ne ha notizia. Siamo soprattutto a conoscenza anche delle difficoltà di organico della chirurgia generale del S. Elia, in un periodo particolarmente delicato come quello che si sta attraversando con l’emergenza Coronavirus che, chiaramente, richiede un grande attenzione. Per cui, per non perderci in facili quanto inutili demagogie, chiediamo al management dell’Asp di Caltanissetta un incontro immediato per provare a trovare una soluzione utile ed immediata per salvaguardare il corretto quanto indispensabile funzionamento dell’unità di chirurgia. Siamo certi – dice ancora Augello – che l’occasione del confronto con l’Asp di Caltanissetta potrebbe portare a valutare soluzioni anche per i problemi non risolti del tutto sul corretto funzionamento del servizio di Tutela salute mentale e nel reperimento di pediatri per la possibile riapertura di un reparto, oggi più che mai, indispensabile”.