Pubblicato il: 27/09/2014 alle 13:14
Un milione di euro. E' la somma che dovrà pagare il ministero della Giustizia ai familiari di Salvatore Giglio, il nisseno di 24 anni stroncato da una overdose di eroina mentre era detenuto nel carcere di Enna. Il fatto risale al 12 aprile del 2001 e adesso il giudice del Tribunale civile di Caltanissetta, Gregorio Balsamo, ha condannato il dicastero di via Arenula a risarcire i familiari del ragazzo, che attraverso gli avvocati Antonio Impellizzeri e Carmelo Lombardo hanno avviato una battaglia giudiziaria. Salvatore Giglio all'epoca era rinchiuso nel braccio di media sicurezza e non mai stato chiarito come sia stato possibile che il ragazzo potesse iniettarsi la dose di eroina in una struttura sorvegliatissima. Droga che gli cedette un altro detenuto, un cugino della vittima, che è stato processato e condannato a 8 anni.
Secondo il giudice sussiste “una responsabilità omissiva da parte del ministero della Giustizia conseguente alla violazione del generale obbligo di salvaguardia della salute e dell'integrità fisica dei soggetti detenuti” e inoltre “l'Amministrazione era a conoscenza dello stato di tossicodipendenza di Giglio era stata preavvisata della possibile introduzione di stupefacenti”. Il Tribunale se da un lato non ha riconosciuto il danno biologico ai genitori, fratelli e sorelle di Giglio, di contro ha sancito l'esistenza di un danno morale “da perdita del rapporto parentale”. Da qui la condanna del ministero della Giustizia a risarcire 278mila euro ai due genitori del detenuto nisseno e somme da 61 a 123mila euro ai cinque fratelli e sorelle, in base alla differenza d'età.