Pubblicato il: 27/02/2023 alle 17:19
"Quando ho proposto, all'inizio dell'iter, l'ipotesi di un trapianto da vivente, la famiglia di Mario non solo non ha mai esitato, ma mi hanno detto che, se non l'avessi proposto io, me l'avrebbero chiesto loro". È l'emozionante racconto del professor Michele Colledan, direttore del Dipartimento trapianti e della Chirurgia generale 3 dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, nel ricordare le fasi che hanno preceduto l'eccezionale intervento di trapianto di parte del polmone da un papà, Anduel, al figlio Mario, di 5 anni, dimesso nei giorni scorsi. "Il polmone è tra gli organi più rigettati – ha aggiunto Colledan – ma in questo caso il bambino non rigetterà mai il polmone del padre. Il polmone è tra gli organi meno trapiantati in Italia, con 100-150 casi l'anno e tempi d'attesa medi di 2,6 anni per gli adulti e 4-6 anni per l'età pediatrica. Solo il 10% dei donatori, inoltre, ha polmoni adeguati".
Come raccontato dal direttore generale del Papa Giovanni, Maria Beatrice Stasi, la famiglia è ora ospitata in un alloggio "messo a disposizione dall'associazione 'Amici della Pediatria', che supporta le famiglie di bambini ricoverati qui e che arrivano da altre regioni o altri stati". Padre e figlio godono ora di buona salute. Il bimbo dopo l'impianto polmonare è stato per due settimane in Terapia intensiva, poi ha ripreso a respirare da solo. Per il genitore – che ha donato 5 delle 19 parti di cui è formato un polmone adulto – si prospetta ora una vita assolutamente normale e senza rischi, come evidenziato dai medici presenti. (ANSA)