Pubblicato il: 15/05/2014 alle 12:23
Una guerra fra etnie diverse e una pista che porta alla sommossa avvenuta al Centro di accoglienza di Pian del Lago una settimana scorsa, quando due gruppi di afgani e pakistani hanno scatenato la maxi rissa con un centinaio di persone coinvolte e una quarantina di feriti. E' questa la chiave di lettura data dalla Digos di Caltanissetta, che in pochi giorni ha squarciato i veli sul brutale pestaggio di tre pakistani, massacrati di botte la sera di lunedì scorso in tre zone del centro storico da un commando arrivato a bordo di una Fiat Uno di colore bianco.
Gli autori del pestaggio sarebbero afgani e due di loro sono stati identificati in brevissimo tempo dagli investigatori della Digos, guidata dal vice questore aggiunto Fabio Lacagnina. Le testimonianze rese dalle vittime, avrebbero consentito di stringere il cerchio intorno agli aggressori e di tracciare un identikit. La sensazione, per gli inquirenti, é che Caltanissetta possa diventare territorio di una guerra etnico-tribale. Ma se questa matrice dovesse essere confermata, cadrebbe l'ipotesi xenofoba che voleva il commando composto da italiani come era emerso in un primo momento. E invece sembrerebbe che il movente rientra in un regolamento di conti fra immigrati di nazionalità diverse per i fatti del Cara.
I tre cittadini pakistani aggrediti, dopo essere stati medicati presso il locale Ospedale Sant’Elia, sono stati sentiti dagli investigatori coadiuvati da un interprete di lingua urdu. Dall’audizione dei tre cittadini pakistani è emerso senza ombra di dubbio che a compiere le tre distinte aggressioni sarebbero stati cinque individui di nazionalità afgana a bordo della famigerata Uno bianca targata Palermo che ha seminato il terrore.
Dalle successive indagini, i poliziotti della Digos, sono riusciti ad individuare due cittadini di nazionalità afgana, residenti a Caltanissetta, rispettivamente di 34 e 24 anni, ma all'appello mancano gli altri tre componenti del branco.
Alla luce delle prime risultanze investigative i due afgani sono stati segnalati in stato di libertà, alla locale Procura della Repubblica per il reato di concorso in lesioni personali aggravate dall’aver compiuto il gesto per discriminazione razziale, etnica, nazionale e religiosa. Gli investigatori non si sbilanciano ma non si escludono collegamenti con la maxi rissa fra pakistani e afgani che la scorsa settimana era scoppiata nel centro di Pian del Lago e che aveva fatto registrare oltre 40 feriti, di cui uno grave.