Pubblicato il: 11/07/2019 alle 10:30
Pubblichiamo di seguito la replica del Polo Civico, l'ultima sottolineano, alle dichiarazioni del presidente della Pro Loco Caltanissetta, Giuseppe D'Antona.
“La replica del presidente della Pro Loco Giuseppe D’Antona alla nota del Polo Civico in risposta alla sua lettera inviata nei giorni scorsi alla stampa, relativa principalmente alla gestione di Palazzo Moncada, mette in luce una notevole acredine lungamente covata e solo ora manifesta nei confronti della precedente amministrazione Ruvolo.
Come Polo Civico intendevamo chiudere la polemica con la nota sopra citata, doverosa per far sentire alle cittadine e ai cittadini di Caltanissetta anche la nostra campana, tuttavia questa ulteriore replica del presidente della Pro Loco, che si lascia andare anche a dichiarazioni molto sgradevoli e al limite dal rischio di querela, necessita di un’ultima risposta. Quando D’Antona dice: “… forse qualcuno pensava di mandare via da Palazzo Moncada la Pro Loco per mettere i propri amici”, lancia un’accusa molto grave alla quale vogliamo rispondere mettendo in chiaro che l'amministrazione Ruvolo ha dato la direttiva alla dirigente dell’Ufficio Cultura e al suo ufficio di predisporre un bando pubblico per la gestione di Palazzo Moncada, così come per esempio hanno fatto a Palermo con la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Sant’Anna e anche a Montedoro con il Museo della Zolfara e l’Osservatorio Astronomico. Un bando pubblico capace di garantire standard qualitativi elevati per la gestione del palazzo, al quale naturalmente potranno partecipare tutti quei soggetti, comprese le associazioni come la Pro Loco, che avranno i requisiti necessari alla gestione di uno spazio museale e culturale come Palazzo Moncada. Per via delle numerose urgenze seguite dall’Ufficio Cultura il bando non è stato ancora pubblicato, ma speriamo che l’attuale amministrazione Gambino voglia portare avanti la selezione pubblica di un soggetto gestore adeguato in quanto tale procedimento è garanzia di trasparenza, qualità e meritocrazia.
Non avevamo e non abbiamo nessun amico o amici ai quali affidare la gestione di Palazzo Moncada e francamente crediamo che questa affermazione così improvvida e scomposta manifesti la frustrazione di chi è stato pubblicamente sbugiardato mettendo a nudo tutti i propri limiti nella gestione sia dell’associazione Pro Loco sia degli spazi comunali di Palazzo Moncada e dell’ex Circolo dei nobili, nonché nell’attività di promozione turistica della città. Probabilmente il presidente D’Antona, forte della sua storia di politico della Prima Repubblica, ex consigliere comunale ed ex assessore alla cultura della provincia di Caltanissetta, pensa ancora che nella gestione dei beni pubblici regnino le logiche di lottizzazione e spartizione in base a mere questioni di “amicizia” politica. Al contrario, la nostra amministrazione ha aperto le porte di Palazzo Moncada a tutti i soggetti, soprattutto giovani, che avessero un progetto culturale valido e qualificato da proporre alla città.
Vogliamo ricordare a noi stessi, alle nissene e ai nisseni nonché alla Pro Loco che la figura del referente del Comune per Palazzo Moncada è stata introdotta per volontà dell’amministrazione Ruvolo che ha individuato, dopo aver consultato lo staff culturale del Polo Civico, nell’architetto Michelangelo Lacagnina la persona più idonea a ricoprire questo incarico. Nessun ruolo ha avuto la Pro Loco né nella scelta di creare la figura di un referente del Comune per Palazzo Moncada né tanto meno nella scelta azzeccatissima di nominare Michelangelo Lacagnina per questo incarico che ha svolto con professionalità e passione, supportato egregiamente dall’Ufficio Tecnico.
Concludiamo facendo notare che l’attuale polemica vede contrapposta da una parte l’ex amministrazione comunale che ha garantito, grazie agli uffici comunali competenti che ringraziamo ancora una volta, ed in funzione delle risorse finanziarie disponibili in bilancio, tutto il supporto necessario per rendere dignitoso Palazzo Moncada, e che ha manifestato la volontà di pubblicare un bando capace di selezionare con trasparenza e criteri precisi un soggetto in grado di gestire al meglio il palazzo più importante della città; dall’altra parte l’associazione Pro Loco che teme di perdere la “propria casa” (più volte il presidente D’Antona ha definito Palazzo Moncada “casa mia”) e un finanziamento annuale di almeno 18.000 euro, privilegi sprecati con una gestione ordinaria carente e polemica, criticità messe in luce nella precedente nota e conosciute bene da tutti i cittadini e gli organizzatori di eventi che frequentano il palazzo.
Queste sono le due posizioni contrapposte in merito alla gestione di Palazzo Moncada, bando trasparente contro gestione esclusiva: ai posteri (e all’amministrazione Gambino) l’ardua sentenza.”
Il Polo Civico Cives 3.0