Pubblicato il: 06/10/2014 alle 08:25
Il basista di quel furto dei risparmi di una vita era il nipote. Che ha fatto da spalla a tre complici per consentire loro di derubare lo zio di 84 anni. La storia è venuta a galla dopo un'indagine della sezione Antirapina della Squadra Mobile nissena guidata dal vice questore aggiunto Marzia Giustolisi, che ha denunciato un 42enne nisseno per furto aggravato mentre prosegue la caccia a due uomini e due donne. Il fatto risale allo scorso 20 settembre quando un anziano, dopo la morte della moglie, aveva detto in giro che voleva trovarsi una compagna con la quale condividere il resto dei suoi giorni non più in solitudine. Un desiderio che non sfuggiva al malintenzionato parente e ai suoi complici che circuivano l’anziano per derubarlo dei risparmi di una vita, mettendo in atto uno squallido stratagemma.
Il giorno prima del furto la vittima veniva avvicinata da due uomini che gli proponevano di presentargli una donna e lo rassicuravano dicendogli che lo conoscevano da prima poiché erano i figli di suoi amici deceduti e, per accaparrarsi la sua fiducia, gli narravano particolari della sua vita che, invece, i malfattori avevano appreso notizie dell’anziano, attraverso i racconti del nipote.
L’anziano, allettato da quella agognata proposta, accettava ed il pomeriggio seguente i due uomini, in compagnia di altre due donne, tra cui l'aspirante compagna di circa 70 anni, si recavano a casa dell’anziano che li accoglieva. Così il colpo veniva è stato messo a segno. Mentre la donna 70enne ammaliava l’anziano con coccole e carezze la donna più giovane ed i due uomini raggiungevano la camera da letto ed asportavano, da un armadio, la somma di cinquemila euro che la vittima custodiva in una cassetta di sicurezza, per essere i risparmi di una vita.
Appena il maldestro gruppetto andava via l’anziano constatava il furto subito e dava l’allarme. Le immediate indagini facevano luce sulla vicenda ed emergeva che i ladri agivano con piena conoscenza dei luoghi, ed infatti hanno aperto solo lo sportello dell’armadio all’interno del quale erano custoditi i soldi, tralasciando gli altri nove sportelli che nemmeno toccavano. La vittima, metabolizzato il colpo, a mente serena, veniva interrogato dagli investigatori dell’Antirapina i quali ricostruivano meticolosamente tutta la vicenda e scoprivano che il posto dove erano custoditi i soldi era a conoscenza dell’odierno indagato, il quale in passato era solito frequentare quella casa perché la defunta moglie dell’anziano derubato gli dava spesso dei soldi prelevandoli da quel posto. Inoltre, il nipote sospettato era stato visto uscire dal bar il giorno prima del furto insieme ai due uomini che avevano fatto la dolce proposta all’anziano. L’indagato veniva convocato presso la Squadra Mobile e, inchiodato ai fatti, rendeva dichiarazioni contraddittorie che facevano emergere chiari indizi di colpevolezza a suo carico tanto che veniva indagato per furto aggravato, in concorso con altri, in danno dello zio. Ma prosegue la caccia al resto della banda.