Ho voluto aspettare un po’ di giorni prima di esprimere la mia opinione su quanto accaduto in queste ultime amministrative, per poter fare un’analisi quanto più lucida ed oggettiva. Dal mio punto di vista, il risultato di queste elezioni non è altro che il riflesso di una serie di scelte sbagliate, messe in campo negli ultimi anni dal Partito Democratico Nisseno e da alcuni dei suoi dirigenti. Non si può più tergiversare, non fosse altro che per una dignità personale e politica che tutti dovremmo avere, ma che alcuni hanno forse accantonato, pensando di poterla fare sempre franca. Se vogliamo ripartire è necessario prendere atto che il PD a Caltanissetta, negli ultimi anni, ha dimostrato di essere stato egemonizzato dalle logiche personalistiche di pochi, non riuscendo ad esprimere un progetto valido per la crescita della nostra comunità, in grado di rappresentare e sostenere gli interessi legittimi di vasti settori della popolazione, in particolare quelli più deboli.
Per ripartire non si possono non ammettere gli errori commessi negli ultimi due anni: in primis la decisione dei nostri assessori e di una ristretta parte del gruppo dirigente, di annunciare nottetempo la fuoriuscita del PD dall’Amministrazione Comunale, senza aspettare il necessario confronto e le decisioni degli organismi dirigenti del partito. Scelta generata dalla incapacità politica di gestire l’alleanza politica e le criticità del rapporto con il Sindaco, ma che ha immediatamente prodotto l’isolamento del partito, recidendo ogni legame con movimenti civici e progressisti con cui fino a quel punto avevamo amministrato la città, consentendo peraltro al Sindaco Ruvolo e ad altre componenti politiche di incassare alcuni importanti risultati del nostro lavoro. E’ eclatante l’esempio del nuovo bando di Gara per la gestione dei rifiuti e l’aumento della percentuale di raccolta differenziata, frutto della riorganizzazione del servizio. La decisione contraddittoria e controproducente dell’abbandono notturno della Giunta è stata resa ancor più disastrosa dalla risoluzione di sostenere una poco credibile “mozione di sfiducia” a Ruvolo che, com’era facile prevedere, non è stata mai portata neanche alla discussione del Consiglio Comunale. Le successive dimissioni del segretario cittadino non hanno causato meno imbarazzo e problemi, evidenziando una evidente carenza di senso di responsabilità e lasciando il PD senza alcuna reale guida, a pochi mesi dalle elezioni amministrative. Per molti mesi una parte significativa dei consiglieri comunali e del gruppo dirigente si è affannato, senza alcun mandato degli organismi dirigenti ma con il sostegno del segretario provinciale, nel tentativo di perseguire l’obiettivo di costruire una ammucchiata elettorale (un Nazareno in salsa nissena), con numerosi esponenti del centro destra, con uno schema politico simile a quello che è stato poi realizzato a Gela.
La sciagurata idea di un’ammucchiata elettoralistica indistinta che coinvolgesse sia la Destra che esponenti del PD è la vera causa dell’incredibile ritardo nell’individuazione del candidato sindaco da parte del Partito Democratico, nonché della insofferenza e contrarietà di alcuni esponenti nei confronti della candidatura di Messana, condivisa infatti troppo tardi. Salvatore Messana deve comunque essere ringraziato per essersi messo in gioco, per averci offerto la sua candidatura, senza ambiguità ed in coerenza con la sua e la nostra storia. Va ringraziato per aver condotto una campagna elettorale pulita, e soprattutto per la serietà, la coerenza, l’integrità e il rigore nelle sue scelte, fino alla fine. Guardando ai risultati elettorali, credo che tutto il gruppo dirigente debba assumersi la responsabilità di aver composto e presentato la lista peggiore della storia della Sinistra e del Pd Nisseno. Mi duole sottolineare che non ho avuto il piacere, in campagna elettorale, di partecipare a riunioni di organismi in cui si parlasse di programmi e proposte per la città, essendoci attardati in una discussione inconcludente sulla presenza o meno del simbolo PD. Discussione che si è dimostrato essere del tutto strumentale, alla luce del mancato apporto alla composizione di una lista forte, a prescindere dalla sua denominazione, di una buona parte dei rappresentanti istituzionali uscenti e di alcuni dei dirigenti locali che ricoprono ruoli provinciali, regionali e nazionali nel Partito. E’ infatti singolare che siano stati pochissimi i dirigenti che abbiano ritenuto doveroso candidarsi, viste le evidenti difficoltà nella costruzione della lista. I dubbi sono tanti, la delusione è grande, e non nego sia forte la tentazione di dimettermi da tutti gli organismi di partito cittadini e nazionali di cui, con fierezza, faccio parte, ma significherebbe commettere gli stessi errori che oggi critico. Sono stata eletta da persone che credono in me, e questa decisione deve essere discussa insieme. Ho letto nei giorni addietro di chi diceva che bisogna cambiare tutta l’agenda! Ma di quale agenda stiamo parlando? Forse il PD nisseno dovrebbe iniziare a scriverla, dopo tanti anni un’agenda. Ma non è necessario, livello Nazionale adesso c’è, basterebbe seguire quella! Io non ho la ricetta giusta ma credo fortemente che sia necessario ripartire dalle persone, ricominciare a stare tra la gente, per strada, e non dalle tessere, molte delle quali senz’anima.
E’ necessario azzerarle e ripartire da zero, e vedere realmente chi vuole ricostruire una sinistra progressista e riformista, che non aspetta altro che di poter ripartire per arginare le forze sovraniste e populiste. Anche nella nostra città il voto delle Europee per il PD ha dimostrato che queste disponibilità e queste risorse positive esistono. Auspico che ognuno si faccia carico delle responsabilità che gli competono, perché nessuno è immune dagli errori fatti negli ultimi tempi. E che si dia una svolta vera alla gestione del partito, cambiando radicalmente i gruppi dirigenti, restituendo dignità e ruolo ad organismi dirigenti democraticamente eletti, ma soprattutto imparando ad ascoltare i bisogni delle persone e le proposte che provengono dall’associazionismo, dal mondo del volontariato, dei sindacati e dalle associazioni di categorie. Credo sia un atto dovuto nei confronti dei cittadini delusi, e di coloro che sperano e aspettano un segnale da parte del Partito Democratico che purtroppo, ad oggi non è ancora arrivato.
Federica Giorgio, Segretaria del Circolo Centro Storico di Caltanissetta