Pubblicato il: 03/11/2019 alle 13:09
“È arrivato il momento di discutere della necessità di occuparsi di una esigenza che da oltre 30 anni attanaglia il territorio di San Cataldo: parliamo delle permute territoriali e della rettifica dei confini tra Caltanissetta e San Cataldo, visto che consistenti porzioni del territorio su cui il capoluogo esercita la giurisdizione (solo sulla carta e non nei fatti), penetrano in quello sancataldese.” E’ quanto afferma Marco Iacona, Portavoce del Meetup San Cataldo 5 Stelle – MoVimento 5 Stelle, che continua: “In questi anni si sono costruiti interi quartieri creando un inestricabile groviglio di competenze e un paradossale intreccio di complicazioni, una fra i quali il problema che riguarda le competenze spettanti ai due comuni sulla raccolta e spazzamento dei rifiuti, che in alcune zone adiacenti il centro abitato, viene effettuato dal Comune di San Cataldo, senza alcun introito di tasse. Queste infatti vengono pagate a Caltanissetta, poiché gli edifici rientrano nel territorio nisseno, ma gli abitanti delle suddette zone sono effettivamente sancataldesi perché più vicini al Comune di San Cataldo, comunità in cui conducono la propria vita sociale. In poche parole pagano al Comune di Caltanissetta dei servizi che tale comune non eroga, di contro però questi servizi sono erogati dal Comune di San Cataldo senza giungere nulla alle proprie casse.”
Quanto denunciato dagli attivisti riguarda diverse zone, come ad esempio le contrade: San Leonardo, Ordicani, Melate, Mangiaresta, Raffo-Suppa e Suppa. Proprio su queste ultime due si è concentrata l’attenzione del gruppo locale, al quale sono arrivate diverse segnalazioni di cumoli di rifiuti ai margini della strada che collega Pizzo Carano alla SS 122. In questo tratto nessun controllo ordinario potrebbe essere effettuato da parte delle autorità competenti del Comune di San Cataldo, non essendo di loro competenza dato che, posto sul territorio nisseno. Purtroppo, su quei tratti di competenza del Comune di Caltanissetta, le proprie autorità non si sono mai viste. Questa problematica si aggraverà ancora di più con l’ avvento del “porta a porta” in entrambe le città.
La soluzione potrebbe venire da quanto accaduto nei Comuni di Agrigento, Aragona e Favara, nei quali si è svolto il 5 Maggio scorso un referendum riguardante le modifiche dei confini territoriali, in seguito al decreto emanato a Gennaio dall’ Assessore regionale alle Autonomie Locali che autorizzava i sindaci dei comuni interessati, ad espletare tutti gli adempimenti necessari per convocare i propri cittadini alle urne.
Il M5S San Cataldo si augura che si arrivi presto ad una soluzione che possa risolvere questa vicenda, magari trovando così un accordo tra cittadini e istituzioni che soddisfi al meglio le persone risiedenti nel territorio interessato, evitando così che alla rimozione dei cassonetti (entro la fine dell’anno), persone incivili possano rendere le campagne delle discariche a cielo aperto.