Pubblicato il: 09/05/2014 alle 11:16
Pesanti strascichi dalla guerriglia esplosa ieri pomeriggio al Centro accoglienza richiedenti asilo politico di Pian del Lago che ha coinvolto nella zuffa un centinaio di immigrati, 40 dei quali sono rimasti feriti e 12 dei quali seriamente per avere riportato traumi alla testa e fratture. Un bollettino di inaudita violenza che ha suscitato momenti di grande tensione nel Cara nisseno e che ha costretto alle cure decine e decine di persone, molte delle quali assistite dai medici del 118 in una postazione medica avanzata allestita proprio nel centro, mentre altri sono stati dirottati negli ospedali di Caltanissetta, Mazzarino, Gela ed Enna con il supporto delle ambulanze del 118, della Croce Rossa e delle associazioni Cuore Amico e Anpas impegnate fino a notte fonda a trasferire pazienti da un Pronto soccorso all'altro.
Questa mattina i dirigenti della Questura e i funzionari della Prefettura di Caltanissetta sono tornati nel Cara per effettuare un sopralluogo fare la conta dei danni provocati durante la maxi rissa. Un dettagliato resoconto sarà svolto nelle prossime ore dai responsabili della cooperativa che gestisce il centro per stimare cosa va riparato e sostituito. Durante la furibonda scazzottata che ha coinvolto diversi gruppi sono stati devastati gli arredi della struttura, tra cui sedie e stendibiancheria, ma anche gli interni dei container dove dormono gli ospiti hanno riportato ingenti danni. Un condizionatore è stato sradicato e i tubi usati come armi improprie per colpire gli avversari. Un campo di battaglia, insomma. Una dozzina di profughi hanno la testa spaccata.
Oggi il questore Filippo Nicastro, durante la conferenza stampa svolta alla vigilia della festa della Polizia, ha assicurato che sono in corso le indagini per identificare i protagonisti della rivolta, in prevalenza pakistani (che sono in maggioranza, circa 300, suddivisi in due etnie) e afgani. Resta ancora incomprensibile cosa abbia scatenato la furia nel perimetro del Cara, ma si tratta – come riferiscono fonti investigative – di motivi del tutto banali. Un nonnulla, dunque. Gli investigatori stanno analizzando le immagini registrate dalla Polizia Scientifica per ricostruire le fasi degli scontri e i rivoltosi.
“Inizialmente erano presenti 10 persone che assicuravano la vigilanza – ha detto Nicastro ai cronisti – ma ovviamente quando s'è presentato un momento di difficoltà sono state fatte intervenire 40 unità in più che hanno fronteggiato la situazione ed erano disposti a tirare fuori i lacrimogeni se avessero continuato”. Il questore inoltre ha spiegato che gli stranieri accolti nel Cda che hanno creato la baraonda saranno denunciati per rissa aggravata e danneggiamento aggravato.
“Essere ospiti – ha aggiunto il questore – non li autorizza ad infrangere la legge a cui si devono attenere come gli italiani. E' chiaro che questo comportamento rischiano di ottenere la revoca dell'accoglienza in Italia”. Pugno di ferro, dunque, contro i violenti. Anche la Prefettura è orientata a garantire il rispetto delle regole e a punire i più violenti che attualmente alloggiano nel Cara di Pian del Lago. La rivolta di ieri è sicuramente una delle più violente finite nelle cronache degli ultimi anni.