Pubblicato il: 31/10/2014 alle 11:49
L'operazione “forbice” della Regione si abbatte sui costi della costosissima sanità siciliana. Nel nome della spending review è previsto il taglio di 500 poltrone di primari e assistenti medici in tutti gli ospedali, pubblici e privati convenzionati. Sono queste le cifre racchiuse nelle tabelle che il governo Crocetta ha trasmesso alla commissione Sanità dell'Assemblea regionale. Tabelle allegate a un decreto dal titolo “Piano di riqualificazione e rifunzionalizzazione della rete ospedaliera siciliana”. Una rimodulazione di tutti i reparti e i posti letto in base ai parametri ministeriali ai quali la Regione dovrà adeguarsi entro il 31 dicembre 2016. Una scure che si abbatterà anche nei sei ospedali del Nisseno, in particolare sul “Sant'Elia” di Caltanissetta, sul “Maddalena Raimondi” di San Cataldo, sull'”Immacolata Longo” di Mussomeli, sul “Santo Stefano” di Mazzarino, sul “Suor Cecilia Basarocco” di Niscemi e sul “Vittorio Emanuele” di Gela
Secondo i dati dell'assessorato alla Salute, in base ai parametri ministeriali entro il 2016 in Sicilia non ci potranno essere più di 918 unità operative complesse, cioè primariati. Attualmente sono 1.162: ne dovranno saltare quindi 244. E considerando che ogni unità ha un primario e un assistente, si parla di quasi 500 poltrone che dovranno essere eliminate.
Ed ecco l'elenco delle discipline che vedranno ridurre il maggior numero di reparti negli ospedali siciliani. Dovranno saltare 33 reparti di Cardiologia, 51 di Chirurgia generale, 8 di Chirurgia vascolare, 5 di Ematologia, 24 di Medicina generale, 15 di Nefrologia, 15 di Oculistica, 30 di Ortopedia e Traumatologia, 27 di Ostetri- e Ginecologia, 13 di Pediatria, 8 di Psichiatria, 15 di Urologia, 21 di Terapia intensiva, 8 di Pneumologia, 20 di Oncologia, 7 di Terapia intensiva.
Una seconda parte della rimodulazione riguarda invece i posti letto. Scongiurato il taglio di quasi 400 posti letto per acuti che era previsto in una prima bozza varata la scorsa estate. La gran parte dei posti letto sarà riconvertita da acuti a lungodegenti. Nel dettaglio, all'Asp di Agrigento è prevista la riconversione, cioè il taglio, di 42 posti letto per acuti, all'Asp di Caltanissetta ne cadranno 24, all'Asp di Catania salteranno 57 posti letto per acuti e saranno riconvertiti in lungodegenza. E, ancora, all'Asp di Enna via 26 posti letto per acuti, all'Asp di Messina 69, all'Asp di Palermo non ci sarà alcun taglio, all'Asp di Ragusa 14 i posti per acuti da riconvertire, all'Asp di Trapani 26. Nascono infine gli ospedali riuniti: in provincia di Caltanissetta è previsto l'accorpamento dei presidi di Caltanissetta-San Cataldo-Mussomeli e Gela-Niscemi-Mazzarino.